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Tiglieto
La sua Badia cistercense fondata nel 1120 fu la prima fuori
dal territorio francese...
Come si ci arriva da Genova La strada più breve per chi proviene da Genova è quella di percorrere l'Autostrada dei Fiori. Dopo il casello di Genova Voltri imboccare l'autostrada dei Trafori A26 ed uscire al casello di Masone. Dal casello di Masone occorre percorrere la strada Statale 456 del Turchino e attraversati i comuni di Campoligure e Rossiglione si arriva al bivio per Tiglieto: da questo punto occorre percorrere ancora 10 km. ...da Alessandria Percorrere l'autostrada dei Trafori A26 in direzione sud sino al casello di Ovada. All'uscita imboccare la strada statale 456 del Turchino in direzione sud e dopo circa 10 km (e tre passaggi a livello) arrivati nel comune di Rossiglione si arriva al bivio per Tiglieto: da questo punto occorre percorrere ancora 10 km. ...da Savona La strada più breve è quella seguita da Genova. In alternativa si può imboccare da Albisola la strada per Sassello. Arrivati nell'abitato, in prossimità dei numerosi bar sulla piazza principale, seguire la strada ben indicata per Rossiglione/Urbe. Si attraverseranno le seguenti località Palo, S.Pietro d'Olba, Martina e finalmente si arriverà a Tiglieto. |
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Le origini di
Tiglieto sono assai remote, se è vero che il suo primo nome fu "Civitacula"
ossia piccola città, mutato poi in Tiglieto per i maestosi tigli che
ornavano la piana. Secondo Paolo Diacono, storico dei Longobardi, l'intero
territorio faceva parte della vastissima selva riserva di caccia dei re
longobardi. Le prime notizie documentate risalgono però al 1120 quando
Pietro di La Fertè vi fondò il primo insediamento Cistercense in Italia,
nella piana alluvionale dell'Orba, la Badia.
Il complesso monumentale di Badia (
sopra: foto e plastico del complesso) fu fondato, nel 1120, da Pietro
abate del convento di La Ferté, della diocesi di Chalons su Saone, e fu la
prima comunità cistercense al di fuori del territorio francese. E'
risaputo che le comunità cistercensi non costituivano soltanto luoghi di
preghiera, ma attraverso il lavoro agricolo e l’applicazione delle varie
tecniche a loro conosciute, realizzavano centri che contribuivano allo
sviluppo economico del territorio e contemporaneamente lo connotavano
fortemente dal punto di vista fisico. |
Per diversi secoli Tiglieto e la sua Badia esercitarono una funzione
politica di primo piano nella vita politica, sociale ed economica di tutto
il comprensorio, ampliando rapidamente i propri possedimenti terrieri e
dando vita, al tempo stesso, a numerose filiazioni nell'Italia
nord-occidentale. Gli Abati compaiono spesso quali arbitri in diverse
questioni politiche o agiscono quali rappresentanti della Repubblica di
Genova nelle guerre con Pisa. Alla soppressione del monastero, dopo
alterne vicende, l'intero comprensorio viene acquistato dai marchesi Raggi
che avviarono importanti opere di miglioramento e bonifica. Nel 1667 venne
quasi interamente rifatto il ponte romanico sull'Orba (foto sotto) e realizzata la
costruzione di una nuova ferriera.
Nel 1782 fu deviato il corso dell'Orba per evitare i periodici allagamenti della piana e conseguenti danni all'economia locale. Nel secondo dopo guerra, con l'affermazione del turismo come attività trainante dell'economia tiglietese, si accresce notevolmente il patrimonio immobiliare, costituito principalmente di seconde case. La popolazione estiva supera infatti le 8.000 unità, rispetto 600 residenti stabili. |
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(*) Ordine monastico fondato nel 1098 da Roberto di Molesme "Cistercium" forma latinizata di Citeaux, località della Borgogna dove sorse il primo monastero |