Paese della Val d'Orba a tutti gli effetti, situato a 175 metri di altezza sul livello del mare, si sviluppa su di una superficie di 1210 ettari
ed ha una popolazione di circa 1800 abitanti.
Il paese di Silvano
d’Orba si erge tra due torrenti il Piota e l’Orba ed il territorio è un
territorio prevalentemente collinare.
Silvano dal Castello
La popolazione è in costante crescita. Questo grazie alla vivibilità del
paese che, sebbene snodato su una superficie di circa soli 12 chilometri
quadrati, è ricco di servizi. Infatti oltre ad essere presenti i servizi
principali quali ufficio postale, scuole elementari, medie e materne,
farmacia, ambulatorio medico, distributore di carburante, giornalaio, bar,
ristoranti ed alberghi, sono presenti anche parecchi negozi commerciali.
L’economia del comune è passata da un’economia prevalentemente agricola ad
un’economia di carattere artigianale. Infatti è il paese della zona con il
maggior numero di attività artigianali esistenti.
Importante e’ la tradizione artigianale delle distillerie: nel paese,
infatti, sono ancora esistenti due distillerie artigianali che producono
grappa di ottima qualità che viene venduta sia in Italia che all’estero.
Anche il paesaggio riveste notevole importanza.
Oltre ad essere ricco di colline con prati e percorsi da fare a piedi o in
bicicletta quali tra gli altri la “strada della costa” che domina tutta la
valle del Piota e dell’Orba, è ricco anche di alcune zone site nei pressi
del Torrente Piota dove d’Estate ci si può rinfrescare. Il paese è
provvisto anche di un impianto sportivo all’interno del quale si possono
praticare quasi tutte le discipline sportive.
Il territorio di Silvano
d’Orba è ricco di testimonianze storiche che ne mettono in risalto
l'antica origine e fra le quali maggiormente si notano un imponente
castello, i resti di quello che fu un antico bastione, nonchè alcuni
ruderi romanici del Castello delle Torrazze che molti storici vogliono attribuire alla famosa città
romana di Rondinaria, situati proprio nei pressi del nuovo cimitero alla
confluenza dei due fiumi Orba e Piota. Distrutto nel 1446, le documentazioni
certe risalgono al 1182, quando passò dai Marchesi di Monferrato, a loro
volta successori dei marchesi Del Bosco, agli Alessandrini.
Ruderi del "Castello Vecchio"
Al proposito di questa foto ritengo interessante pubblicare
testualmente una mail pervenutami da Veracruz in Messico del Sig.
Gianluigi Bisio, originario di Silvano, che fa un interessante appunto e
che personalmente ringrazio.
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Come si è detto, l’ abitato si estende su di in un territorio collinare,
alla confluenza tra il torrente Piota e l’ Orba per poi defluire
lentamente nella piana sottostante, dove scorre la strada che collega
Alessandria e la pianura Padana al Mare.
Fu feudo dei Marchesi del Bosco. Nel XII secolo passò sotto il dominio di
Alessandria, quindi di Genova. Successivamente fu possesso dei Marchesi
del Monferrato e fu feudo degli Adorno e dei Botta .
Quando nell’anno 1434 la nobile e potente famiglia genovese degli Adorno
si insediò in Silvano Superiore dopo averne ottenuto il feudo dal Marchese
del Monferrato, si adoperò subito per ottenere l’avvicinamento della sede
parrocchiale alla propria dimora, trovando a tale scopo appropriato
l’utilizzo della già esistente chiesa di San Pietro. Per molti anni essa
rimase l’unica parrocchia del territorio, nonostante civilmente Silvano
fosse diviso in due comunità differenti. Solo nel 1784 alla comunità di
Silvano inferiore venne concesso di avere una propria parrocchia
trasformando il preesistente oratorio di San Sebastiano in una nuova
chiesa che a tutt'oggi è sede parrocchiale.
Nonostante ciò, comunque l’immagine della chiesa di San Pietro accomunata
a quella del possente Castello degli Adorno che la sovrasta rappresenta
ancora oggi l’emblema e il simbolo di Silvano d’Orba.
Quest'ultimo, costruito nel 1492, ha struttura quadrilatera, stretta da
quattro torri massicce a pianta quadrata quattro torri, che ne
sottolineano l'aspetto massiccio ed imponente.
L'interno è riccamente arredato e conserva raccolte d'arte e cimeli di
notevole interesse.
Foto d'epoca
Seguì, in pratica per tutto il XIII secolo, una catena di passaggi e
restituzioni fra i marchesi Del Bosco ed i genovesi. Nel 1814 Silvano
entrò a far parte dei territori Sabaudi.
Il maniero attualmente non è visitabile.
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E’ comunque
doveroso ricordare, non solo dal punto di vista artistico, ma anche da
quello storico, che nell’ambito di Silvano d’Orba sorgono molte e
bellissime chiese che sono state parte integrante della storia del paese e
che racchiudono anch’esse importantissime testimonianze del passato.
Santa Maria della Neve
A circa due chilometri a Sud di Silvano, per esempio, si trova la località
denominata “Pieve” ove sorge una delle più antiche chiese appartenenti
alla diocesi di Tortona , oggi chiamata Santa Maria della Neve e un tempo
conosciuta come Santa Maria in Praelio. La tradizione vuole che essa sia
stata costruita nel VI secolo e che sia servita da parrocchia non solo
alla popolazione di Silvano, ma anche a quella di altri villaggi
confinanti.
Chiesa di San Pietro
A conferma di ciò il fatto che il campanile della medesima sarebbe
stato situato ad alcuni chilometri di distanza, sopra un colle detto “AB
AURORA”, proprio perché si potessero sentire meglio le campane anche dai
villaggi circostanti. |
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Chiesa di San
Pietro
Situata a pochi passi dal Castello durante il XV secolo divenne
Parrocchiale per volontà degli Adorno.
Nel corso degli anni vennero fatti alcuni interventi di restauro e nel
XVII secolo venne rifatta a nuovo ed ampliata.
La sua forma è a croce latina ad una sola navata.
L'altare maggiore e la balaustra del presbiterio sono di marmo fine a vari
colori, alle estremità trasversali della chiesa vi sono gli altari della
Immacolata e San Giuseppe con la relativa statua a grandezza naturale in
stucco.
Ai lati della navata vi sono le cappelle della Vergine del S. Rosario, di
San Biagio, di San Nicola e del Suffragio con relativi quadri.
All'ingresso della chiesa, sopra alla porta sta un grandioso organo con
cantoria ricca di intagli e dorature.
Chiesa di San Pancrazio
Non si conosce l'epoca di fondazione.
Si trova sopra un alto colle a cui si sale per una strada che passa sotto
i ruderi maestosi dell'antico Castello Zucca.
Era in origine un piccolo oratorio come si può notare dalla sua porta
primitiva formata da grosse pietre con arco a tutto sesto ora murata.
Altre aggiunte furono fatte nel 1795, come indica una iscrizione incisa
sull'architrave di una porta, anch'essa murata.
San Sebastiano
L'Oratorio di San Sebastiano ha fondazione antica, ma ignota. Nel 1774 veniva eretto a chiesa
parrocchiale. Inizialmente era a due navate, poi ne venne aggiunta una
terza.
Madonna della Pieve
A circa due chilometri dal centro abitato si trova la Pieve. Anticamente
si chiamava a Santa Maria di Prelio e si ritiene costruita nel VI secolo.
Certo è che fu una delle più antiche chiese plebane della Diocesi di
Tortona.
Nel Seicento venne fatta restaurare dalla Marchesa Maddalena Adorno e
venne chiamata Pieve.
Una parte delle vecchie pareti sono ancora in piedi.
Cappella di San Rocco al Mulino
Questa cappella risale al XVI secolo ed è situata in località Mulino.
La struttura si conserva intatta e priva di rimaneggia- menti. All'esterno
della cappella vi sono parecchi affreschi purtroppo rovinati dal tempo.
Cappella dei Setteventi
Dedicata alla Madonna delle Grazie.
In un primo tempo esisteva soltanto un'edicola.
Nel 1944 gli abitanti della zona contribuirono finanziariamente al suo
ampliamento trasformandola in cappella.
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