Tagliolo
E il castello turrito si apre al dolcetto.
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Situato pochi chilometri sopra Ovada, sull'ubertosa collina alle pendici
del Monte Colma, il territorio di Tagliolo Monferrato fu concesso nel
967, per diploma di Ottone I, ad Aleramo, marchese di Monferrato e fu a
lungo incluso tra i cosiddetti "feudi dell'Impero". Fu sede di una Corte
d'appello Feudale, tranne che per sporadici, brevi intervalli. Esiste
ancora un modo di dire locale che si riferisce a quel periodo:
"appellarsi a Tagliolo". Nel 1477, sempre per investitura
dell'Imperatore, furono designati con il titolo di "Conti di Tagliolo",
i marchesi Doria Gentile, originari di Genova; in seguito il titolo
passò alla famiglia dei marchesi Pinelli Gentile di Tagliolo, ancora
oggi proprietari del castello. La parte più antica della dimora dei
marchesi è il cortile nord dove si erge ancora parte del torrione
trecentesco e dove sono visibili le caditoiedel ponte levatoio.
Risalgono invece a secoli successivi altre strutture architettoniche tra
le quali la "torre quadrata", la cui parte superiore è ascritta al XV
sec. Il castello, uno dei più conosciuti della zona, presenta in
generale ottimo stato di conservazione dopo il restauro eseguito nel
secolo scorso dal D'Andrade che ha saputo mantenere la purezza
stilistica delle linee essenziali. L'interno dell'edificio si apre in
sontuose sale con una ricca galleria di dipinti antichi e con arredi
d'epoca eccezionalmente preziosi. Fanno parte dei tesori del maniero una
splendida biblioteca con archivio storico di notevole valore e una
preziosa raccolta d'armi. Le dipendenze del castello, cariche di
atmosfera, hanno accolto nel1971 la 3a Mostra del Dolcetto di Ovada. Da
visitare a Tagliolo le corti interne del castello Pinelli Gentile
(previo permesso della proprietà); la Raccolta Ornitologica presso il
Municipio; l'Oratorio, una volta chiesa parrocchiale, risalente al XIII
secolo, ricco di dipinti e arredi di valore artistico; S.Vito, oggi
cappella del cimitero, con tracce dei primi insediamenti cristiani; la
chiesa di S. Pietro nell'omonima borgata e i pochi, ma seducenti resti
del monastero cistercense femminile intitolato a Santa Maria di Bano, a
Colombano; altri oratori e cappelle disseminate qua e là a protezione
del viandante. Una delle attrattive di Tagliolo è fornita dalla presenza
di un acquedotto comunale alimentato dalle acque "batterica-mente pure,
oligo-minerali di valore terapeutico e diuretico" che sgorgano da
sorgenti montane.
Lo sport è rappresentato nell'area comunale tagliolese con tamburello e
tennis in località Maisetta e con un bel campo sportivo in località S.
Vito.
Dintorni splendidi favoriscono escursioni a piedi, tra vegetazione cedua
e pinete, mentre per chi volesse assaporare la bellezza dei luoghi
viaggiando in automobile, vi è l'opportunità di ripercorrere "l'antica
via del sale", sulla comoda strada, che ripropone in chiave moderna
l'itinerario che portava alle Capanne di Marcarolo attraverso
l'Appennino. Da ricordare sono la simpatica Fiera che segue la festa
patronale di San Carlo con processione, che cade la domenica successiva
al 4 Novembre; la Festa di Primavera alla Colma e la simpatica
Carnevalata che chiude un periodo di feste in allegria prima di
affrontare la quaresima nella cosiddetta "domenica grassa".
Produzioni locali: aziende vitivinicole di rilievo rendono vini
caratteristici come il Dolcetto e il Bianco Cortese.
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