|
Carrosio |
|
|
Proseguendo a valle, lasciandoci Voltaggio alle spalle, giù verso
Carrosio. |
|
|
|
|
|
|
|
CARROSIO
C.A.P.: 15060 - Prefisso telesettivo: 0143 Altitudine: m 254 s.l.m.
Abitanti: 500 circa (in estate oltre 1000)
Municipio: Via G.C. Odino 71 - tel. 683131
Ass. PRO LOCO: Via G.C. Odino 124 - tel. 0143-683179
Distanza da Gavi: 5 minuti circa di automobile |
|
|
|
|
|
|
|
Scendendo ancora
a valle verso Gavi, che dista da
Voltaggio un quarto d'ora d'auto. La strada corre parallela al torrente,
sul fianco della collina e ogni tanto ha qualche brusca impennata. Nei
boschi, il castagno cede il passo all'abete, ma si tratta di foreste nate
sotto la spinta di recenti rimboschimenti. Lungo il corso del Lemme
predominano i pioppi e timidamente fa la sua comparsa la vite; qua e là si
vede anche il gelso, ricordo dei tempi in cui si allevava il baco da seta. |
|
|
|
|
|
|
|
A metà strada
c'è Carrosio, antico indomabile feudo, ostilissimo a Genova. Per aggirarne
il territorio, la Repubblica, a metà Settecento, aveva dato incarico a un
suo illustre servitore, l'ingegnere Matteo Vinzoni, di predisporre un
sistema di strade che da Voltaggio raggiungessero Gavi inerpicandosi su
per le boscaglie della Bruseta. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Il Vinzoni
lavorò al progetto un bel po' d'anni, ma poi, fedele esecutore di ordini e
critico al tempo stesso qual era, sconsigliò ai Magnifici Sette quell'itinerario
così scabroso. Meglio sarebbe stato pagare venti soldi di pedaggio e
calcare qualche palmo del territorio di Carrosio... |
|
|
|
|
|
|
|
Sembra
incredibile che questo paese, dall'aria dimessa e ormai tagliato fuori dal
traffico da una provvidenziale circonvallazione, abbia dato tanto filo da
torcere ai genovesi, signori indiscussi da diversi secoli di tutta la
vallata. E non solo ai genovesi. Nel 1625, durante la guerra dei
Francosavoiardi contro Genova, le truppe di Carlo Emanuele I erano
accampate presso Carrosio. Lì i polceveraschi giocarono al Duca una beffa
di cui si parla ancora oggi volentieri, da queste parti. Entrati
nottetempo nel campo, rubarono 400 buoi, destinati al traino dei cannoni e
22 grossi pezzi d'artiglieria, lasciando l'esercito del Duca nelle peste.
Ma c'è di più. Carrosio, per la sua posizione extraterritoriale rispetto
al genovesato, fu spesso rifugio di banditi e, verso la fine del '700, di
patrioti piemontesi repubblicani, fuggiti dai territori sabaudi. Per
combatterli, si mosse addirittura l'esercito regio e l'avvenimento prese
il nome di « guerra di Carrosio ». Di questo passato esiste oggi a
Carrosio solo il ricordo. Divenuto nell'800 sede di un importante
iutificio, il paese si sviluppò lungo l'asse viario della vai Lemme e si
ingrandì. |
|
|
|
|
|
|
|
Da Carrosio a
Gavi il passo è breve, ma merita prima parlare di due ville
cinquecentesche, che si vedono sulla sinistra della strada, l'una, la
Toledana, vicinissima a Carrosio, l'altra, la Centuriona, più avanti verso
Gavi. Queste ville-fattoria furono costruite da nobili famiglie genovesi
verso la fine del '500 su modello architettonico delle residenze estive
della periferia cittadina, salvo circondarle qui di fabbricati rustici per
il ricovero dei bestiame e di abitazioni per i contadini. Vecchi disegni
ci mostrano la Centuriona chiusa tra muri massicci, con la torre d'angolo
nuda e quadrata e il camminamento di ronda posto a sbalzo su mensole. Oggi
resta il corpo centrale con la torre. Villa Cambiaso, già Lercari, detta
la Toledana, con le due torri simmetriche agli angoli esterni verso la
campagna, ha forma più serena.
|
|
|
|