Casaleggio Boiro
E' qui il maniero dell'Innominato TV.
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Con il suo castello strategicamente arroccato sul punto più alto di una
collina e seminascosto dai boschi, Casaleggio domina un'area di
rigogliosi vigneti, di terre fertili e di pinete che lo caratterizzano
come "zona montana". Il centro abitato si sviluppò in seguito
all'importanza della sua fortezza, edificata in parte nel X e in parte
nell'XI sec., come leggiamo sul bassorilievo che si trova all'ingresso.
Il borgo, separato dal maniero che è circondato da costruzioni
medievali, appartenne, per diploma imperiale di Ottone I, alla Marca
Monferrina ed i discendenti di Aleramo lo considerarono ottimo punto di
riferimento durante i loro viaggi verso i domini in Oriente o verso i
porti da dove si imbarcavano per le Crociate. Passò poi nelle mani di
aristocratici genovesi come gli Spinola (con investitura da parte
dell'imperatrice di Bisanzio, Sofia, sorella del marchese di
Monferrato), i Fieschi, i Ristori e i conti Guiglia. Nonostante fosse
situato lungo la strada di Capanne di Marcarolo che anticamente portava
al valico appenninico e quindi subisse l'avvicendarsi ed il passaggio di
truppe delle più disparate nazionalità, la possente struttura del
castello non subì gravi danneggiamenti nei secoli e ancora oggi possiamo
individuare gli intenti originali dei suoi architetti che lo avevano
incastonato tra torri a pianta quadrata, non molto più elevate del
nucleo centrale. L'edificio è diventato il "castello dell'Innominato"
quando è stato scelto da Sandro Bolchi per l'ambientazione di alcune
sequenze dello sceneggiato TV "I Promessi Sposi" e grazie alla
concessione dei conti Guiglia, proprietari da lungo tempo, è possibile
visitarlo in estate e in autunno. Il più importante luogo di culto che
ha riunito per secoli gli abitanti di Casaleggio, Lerma e Mornese non
esiste più: a tre navate e molto antica, questa prima parrocchiale ormai
diroccata venne trasferita nel XV sec. più vicina al castello, sulle
preesistenti strutture di una chiesa romanica. La più recente
parrocchiale di S. Martino, innalzata nell 'Ottocento, conserva il
prezioso pavimento donato da Vittorio Emanuele II e altari e pale di
valore.
La Casaleggio Boiro attuale offre agli appassionati sportivi un bel
campo da calcio e possibilità di praticare il tamburello. L'intera zona
comprendente i laghi artificiali della Lavagnina con le loro miniere
d'oro, ormai inattive, costituisce un'oasi di alto interesse turistico.
Produzioni locali: un importante mercato del bestiame sintetizza a
scadenze fisse l'intensità e il valore di questa attività nell 'area
comunale; le distese di vigneti forniscono uve di grande pregio.
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