Il Tartufo: La stesura di questo sito non poteva assolutamente
fare a meno di dedicare uno specifico spazio al prodotto spontaneo della natura
che, per antonomasia, è sinonimo di Alba, delle Langhe e Roero
Il tartufo è uno di quei prodotti gastronomici pregiati adatti per tante
degustazioni, tartufi freschi o tartufi conservati, comunque sono alla base
della gastronomia Italiana; cucinato in molteplici ricette regionali e sono il
vero asso nella manica dei più grandi cuochi per la gioia dei buongustai.
Sono classificati in diverse specie, tra cui le più conosciute per uso
gastronomico sono:
— :: Il tartufo bianco d'Alba (Tuber Magnatum Pico)
— :: Il tartufo nero pregiato di Norcia, per i Francesi truffe du Perigord (Tuber
Melanosporum Vitt.)
— :: Lo scorzone o tartufo nero estivo (Tuber Aestivum Vitt.)
— :: Il tartufo nero (Tuber Uncinatum)
— :: Il tartufo bianchetto (Tuber Borchii)
— :: Il tartufo nero moscato (Tuber Brumale)
Cosa è il tartufo?
Il tartufo è un fungo ipogeo cioè cresce sotto terra fino a 40-50 centimetri di
profondità.
Vegeta in simbiosi con alcune piante quali la quercia, il salice, il pioppo, il
tiglio e anche il nocciolo.
Le quote altimetriche più favorevoli per il suo sviluppo vanno dai 200 ai 700
metri sul livello del mare, a quote superiori resta danneggiato in caso di
gelate invernali. L’intensità e la finezza del suo profumo e anche del sapore
del tartufo, dipendono e si differenziano secondo dall’albero con cui è in
simbiosi.
Il tartufo si ricerca abitualmente con la collaborazione del cane che,
appositamente addestrato, con il suo olfatto, riesce a percepirne l’odore a
distanza e in profondità. Il periodo migliore per la sua raccolta è l’autunno
avanzato, nei mesi di ottobre e novembre e in annate particolari anche fino a
dicembre-gennaio.
Il tartufo bianco come le altre specie, viene contrattato a seconda della scelta
e della grossezza in quanto gli esemplari grossi hanno un valore superiore a
quello che dovrebbero avere in relazione al loro peso. Il tartufo bianco allo
stato fresco ha un tempo di conservazione limitato ed è opportuno consumarlo
quanto prima.
Viene utilizzato per la preparazione dei piatti secondo la
stagione e la specie:
— ::Tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) che viene raccolto nei mesi di
ottobre-dicembre si impiega a fettine fini su antipasti, carni crude,
tagliatelle, risotti, fonduta e anche su uova al tegamino.
— ::Tartufo bianchetto (Tuber Albidum Pico) si raccoglie da gennaio a marzo e
pur essendo meno pregiato del tartufo bianco si utilizza sui medesimi piatti.
— ::Tartufo estivo (Tuber Aestivum) chiamato comunemente “Scorzone” ha buccia di
colore scuro e pasta chiara, si raccoglie da giugno a dicembre. A fettine si
utilizza su tutti i piatti sopra citati e tritato, fatto soffriggere con un po’
d’olio e uno spicchio d’aglio e condito con sale e pepe, si utilizza su i primi
piatti, secondi piatti, frittate e uova.
— ::Tartufo nero invernale (Tuber Melanosporum) con pelle scura e liscia e polpa
violetta è più pregiato del tartufo estivo, si raccoglie da novembre a marzo e
si utilizza come per le altre varietà.
Il tartufo e le piante, simbiosi spontanea naturale.
Il più delle volte nel tartufo appena cavato, si può facilmente vedere quale
rapporto di simbiosi si instauri tra il tartufo e la pianta simbionte, si vedono
infatti perfettamente, le radici della pianta che attraversano intimamente il
tartufo, creando quella complicità naturale e spontanea che rende unico questo
avvenimento. Non è detto però che le radici siano sempre visibili, esse infatti
spesso sono solo sottili filamenti, che collegano i carpofori del tartufo alle
piante a molti metri di distanza.
Gli alberi che maggiormente accettano la "convivenza" dei tartufi con le loro
radici sono: il pioppo,il tiglio, la quercia e il salice. Sono proprio queste
piante, ognuna con le sue caratteristiche, a determinare il colore, il sapore ed
il profumo dei tartufi.
Ad esempio i tartufi che crescono nei pressi della quercia,avranno un profumo
più pregnante,mentre quelli vicino ai tigli saranno più chiari ed aromatici. La
forma dei tartufi invece dipende dal tipo di terreno: se questo è soffice i
tartufi saranno tendenzialmente lisci e tondeggianti; se compatto e argilloso
saranno più nodosi e bitorzoluti poichè maggior fatica avranno fatto a trovar
spazio per la crescita nel terreno.
LA STORIA MILLENARIA DI UN GIOIELLO SOTTERRANEO :: (
Da: www.albatartufi.com )
Il nome scientifico di questo fungo ipogeo è Tuber Magnatum Pico, meglio
conosciuto come Tartufo Bianco d'Alba, dal nome dell'antica città, Alba Pompeia,
che a Roma dette anche un imperatore: Elvio Pertinace. Questo tartufo, chiamato
in dialetto "trifola", è giudicato da tutti gli esperti il migliore in assoluto
e si trova esclusivamente in un ristretto territorio collinare delle Langhe e in
parte del Monferrato.
Gli antichi pensavano che i tartufi fossero originati dallo scaricarsi dei
fulmini nei pressi degli alberi, in realtà nascono spontaneamente solo sotto
alcuni alberi, in particolare querce, salici, tigli, pioppi e ciliegi.
La ricerca è affidata da sempre al binomio inscindibile tra l'esperienza
dell'uomo nell'individuare le piante idonee e l'infallibile fiuto del suo cane
che, individuato il punto esatto, scava freneticamente per portare alla luce il
prezioso e profumato tartufo Da secoli gli attrezzi del "trifolao", come è
chiamato in Piemonte il cercatore di tartufi, sono limitati al minimo:
scarponcini robusti a prova di fango, un bastone, utile eventualmente anche per
spostare rovi o arbusti, un piccolo zappettino per scavare attorno al tartufo
senza danneggiarlo, giacca o giubbotto con tasche capaci, per contenere il
raccolto ed i pezzi di pane che in genere vengono elargiti ad ogni ritrovamento,
come premio al suo cane.
La raccolta avviene prevalentemente al calar delle tenebre, più che altro per
evitare di favorire la "concorrenza" nell'individuare i luoghi più idonei. Un
mondo, quello del tartufo, che richiama inevitabilmente alla durezza di una vita
contadina, oggi completamente e fortunatamente cambiata, che un tempo
individuava tra le poche occasioni di realizzo e sostentamento, la possibilità
di trovare i tartufi da vendere al mercato di Alba e che finivano
prevalentemente sulle tavole dei nobili e dei re.
La Capitale delle Langhe ha avuto il grande merito di saper valorizzare per
prima, da più di un secolo, questo straordinario fungo sotterraneo.
Un percorso che è iniziato di pari passo con l'affermazione internazionale dei
grandi vini del territorio albese: Barolo e Barbaresco.
In questa breve storia non si può non ricordare la figura di Giacomo Morra,
albergatore e ristoratore dell'Hotel Savona che, già negli anni '30 battezzò il
Tuber Magnatum Pico con il nome Tartufo Bianco d'Alba, che contribuì non poco a
far diventare celebre ovunque.
Artigianato
L'artigianato in epoca remota ha
vissuto tempi migliori.
Oggi quel mestiere che si tramandava di padre in figlio ha quasi cessato di
esistere, sorpassato da un progresso sempre più esigente. Sono pochi gli
artigiani veri che hanno resistito alla corsa frenetica della modernizzazione e,
qualcuno è ancora sparso sul territorio, resiste ancora il ferrobattuto, qualche
tessitrice, i fusari qualche ramaio, falegname, corniciaio e pochi altri.
Il grado di indipendenza dei nuclei familiari, li portava ad occuparsi di tutte
quelle attività necessarie per il proprio sostentamento e, per questo un certo
grado di artigianalità era presente in tutte le famiglie.
L'autosufficenza non precludeva la possibilità di aprirsi agli scambi e ai
mercati dove si vendeva un prodotto per acquistarne un altro. Le opere artigianali,
quelle autentiche, quelle fatte dal vero artigiano, sono molto difficili da
trovare. Le botteghe degli artigiani sono persino difficili da localizzare
poiché, a volte, risiedono ancora nei vicoli della parte vecchia della città,
con insegne quasi illeggibili ossidate dal tempo.
Le belle cose fatte a mano, con cura, originalità e amore, sono sempre più rare.
Solo con l'aiuto dei diretti produttori, gli artisti di queste opere, che ci
dicano come e dove operano, dove mettono in vendita il loro manufatto; solo così
si può avere l'indirizzo sicuro per trovare un prodotto finito di qualità
indiscussa.
In questa parte del sito si invitano gli artigiani e le piccole imprese a
presentare e fare conoscere il proprio operato.
Per promuovere
una bell'oggetto a volte basta una foto e una breve descrizione; per farsi
trovare basta un'indirizzo o un semplice numero di telefono.