Acqui Terme               

Acqui Tèrme, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 164 m d'alt., sul fiume Bormida; 33,4 km²; 20.017 ab. (Acquesi). Sede vescovile. Cattedrale romanica, rimaneggiata; campanile del XIII sec. L'antico castello dei Paleologhi è stato trasformato in carcere. Industrie meccaniche, del vetro, del legno e alimentari. È però nota soprattutto come stazione termale per le sue rinomate acque minerali radioattive, che raggiungono temperature molto elevate (oltre 45°C)  Nel centro della città sgorga la sorgente detta La bollente, perché raggiunge i 75°C, con un gettito di 560 l al minuto. — Nei dintorni, resti di un acquedotto romano e di castelli medievali.

- Storia -
Già frequentata per le sue acque in epoca imperiale (Aquae Statiellae), ebbe il suo primo vescovo, san Maggiorino, alla fine del IV sec. Capol. di un'importante contea dei Franchi, divenne in seguito libero Comune e aderì alla Lega lombarda. Fu poi possesso — interrotto dalla signoria di Roberto d'Angiò (1313- 1345) e dall'occupazione dei Visconti (1431-1436) — dei marchesi di Monferrato, finché, nel 1708, fu incorporata nello Stato dei Savoia.


- Foto: Panorama  Fonte bollente  Abazia di S. Pietro    Panorama2

Comune Acqui Terme
Indirizzo: Piazza Levi, 12
Città: 15011 Acqui Terme
Telefono/i: +3901447701
Fax: +39014457627
Email: turismo@comuneacqui.com 
          segreteria@acquiterme.it
Sito web: http://www.comuneacqui.it 
               http://www.comuneacqui.com















































Alba                            

Alba, comune del Piemonte (prov. Cuneo), a 172 m d'alt., sulla destra del Tanaro, al suo sbocco in pianura; 54 km²; 29.630 ab. (Albesi). La città è capol. del circondario di Alba-Bra, istituito con legge regionale nel 1973. Conserva le mura romane e un grande edificio absidato, con pavimentazione a ricchi marmi orientali. Cattedrale del XV sec., restaurata nel XIX sec.; chiesa di San Giovanni Battista, con pregevoli dipinti; palazzi signorili. Centro agricolo e industriale (industrie dolciarie, tessili, meccaniche); mercato vinicolo, sede di una scuola enologica. Vi si svolge ogni anno la fiera del tartufo. Patria del pittore Macrino d'Alba. Il comune è stato colpito dall'alluvione del novembre 1994.

- Storia -.
Fu centro abitato già in epoca neolitica (nella zona delle cave di argilla sono stati messi in luce resti di abitati dell'età del ferro sovrapposti a fondi di capanne riferibili al neolitico medio, livello dei vasi a bocca quadrata). Nota in epoca romana con il nome di Alba Pompeia, fu patria dell'imperatore Pertinace. Nel medioevo subì invasioni longobarde e saracene. Divenne nel XII sec. libero Comune. Con l'aiuto degli Angioini riuscì a difendersi dalla minacciosa potenza di Asti. Fu poi contesa fra i signori del Monferrato e i Visconti, e quindi tra Francia e Spagna. Passò definitivamente ai Savoia nel 1631, in seguito al trattato di Cherasco. Occupata nel 1796 dal generale La Harpe e unita poi all'Impero francese, tornò ai Savoia nel 1815.


 - Foto:
 Panorama  Cattedrale di S.Lorenzo  S. Lorenzo illuminata  Chiesa di S. Domenico  Via Cavour   Liceo classico   Palazzo Mermet   Piazza del Duomo  Palazzo Municipio

Vedi dall'elenco tel.











































































Alessandria           Cartina della Prov. 

Alessandria, comune del Piemonte, capol. di prov., nella pianura fra il Tanaro e la Bormida, non lungi dalla confluenza dei due fiumi, a 95 m d'alt.; 204 km²; 96.781 ab. (Alessandrini). Sede vescovile. Cattedrale del XIX sec. Chiesa romanico-gotica di Santa Maria di Castello e numerosi palazzi settecenteschi. Cittadella (1726-1859). Museo civico e pinacoteca.

- Storia -
 Sulle origini della città sussistono ancora incertezze; prima che, assunto nel 1168 l'attuale nome in onore di papa Alessandro III, Alessandria aderisse alla Lega lombarda, sarebbe già esistito un nucleo urbano sorto verso il 1164, chiamato Civitas Nova o Cesarea, in onore del Barbarossa.Nel 1174-1175 sostenne un durissimo assedio del Barbarossa e del marchese di Monferrato, uscendone vittoriosa, ma in seguito si accostò per qualche tempo all'Impero riprendendo il nome di Cesarea. Sede vescovile fin dal 1175, divenne libero comune nel 1198, assumendo definitivamente il nome di Alessandria: di tendenza guelfa, sostenne lunghe e sanguinose contese coi vicini, soprattutto con Asti. Danneggiata da Federico II, finì per cadere in potere dei Visconti (1348) e degli Sforza, dei quali seguì le sorti. Passata alla Spagna nel 1537, fu possesso dei Savoia a partire dal 1707. Dopo Marengo (1800) fu incorporata alla Francia, tornando al Regno sardo nel 1814. Nel marzo 1821 fu centro del moto liberale piemontese.

- Foto:  Palazzo del Municipio     Duomo     Santa Maria di Castello   La Cittadella

Comune Alessandria
Indirizzo: Piazza della Libertà, 1
Città: 15100 Alessandria
Telefono/i: +390131202111
Fax: +390131444863
Email: urp@comune.alessandria.it 
Sito web: http://www.comune.alessandria.it 





























































Alice Bel Colle                  

Alice Bèl Còlle, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 418 m d'alt. su un colle panoramico del Monferrato meridionale; 12,09 km²; 817 ab. (Alicesi). La parte moderna del paese si è sviluppata alla base del colle. Produzioni agricole (cereali, viti, foraggi) e di vino barbera e moscato.L’ abitato, situato sul lato sinistro del torrente Medrio, si addensa sulla vetta di un alto colle, dove nel passato esisteva il castello. Spettacolare è la visione sulle colline circostanti.

- Storia -
Alice (Bel Colle fu aggiunto in epoca recente) fu feudo del vescovo di Acqui, per poi passare, sotto il potere dei Marchesi di Monferrato. Nel 1337 passò agli Scarampi.
In epoca più recente fu feudo di Guido di Biandrate, per poi passare, nel 1766, al conte Ottavio Cotti.
Nei secoli XVII e XVIII tutta la zona fu teatro di scontri e scaramucce durante le guerre di successione che opposero Francesi, Spagnoli e Savoia; una nuova ondata di violenze seguì l'invasione napoleonica, perché nel 1800 le truppe francesi si accamparono nei pressi del paese e incendiarono molte cascine.

- Foto: Panorama  Chiesa parrocchiale

Comune Alice Bel Colle
Indirizzo: Piazza Guacchione
Città: 15010 Alice Bel Colle
Telefono/i: +39014474104
Fax: +39014474104
Email: comune.alice@libero.it 
Sito web: http://www.comune.alicebelcolle.al.it 














































Arquata Scrivia                           

Arquata Scrivia, comune del Piemonte (prov. Alessandria), nella valle del torrente Scrivia, a 258 m d'alt.; 23,3 km²; 5.977 ab. (Arquatesi). Stazione climatica e di villeggiatura e importante centro industriale (industrie siderurgiche, metallurgiche e meccaniche; fabbriche di salumi e grissini; saponificio; iutificio). Nel territorio, viticoltura; cave di pietra.

- Storia -
 Costruita nell'IX sec.sulle rovine dell'antica citta romana di Libarna, nel medioevo fu feudo dei vescovi di Tortona, poi degli Estensi, dei Malaspina e degli Spinola di Genova. Il castello venne distrutto nel 1227 per ordine della Lega Lombarda. Subì un incendio che interessò l'intero borgo nel 1796, in seguito a una sommossa popolare antifrancese; dopo il dominio napoleonico venne, nel1815, annesso al Regno di Sardegna.

- Foto:  Palazzo municipale  Borgo storico

Comune Arquata Scrivia
Indirizzo: Piazza Sante Bertelli, 21
Città: 15061 Arquata Scrivia
Telefono/i: +390143600411
Fax: +390143600417
Email: segreteria@comune.arquatascrivia.al.it 
Sito web: http://www.comune.arquatascrivia.al.it 














































Asti                           

Comune del Piemonte nel basso Monferrato situata a 123 metri di altezza sul livello del mare, si sviluppa su di una superficie di 15180 ettari ed ha una popolazione di circa 80000 abitanti. (Astigiani)
Città di pianura, alla confluenza del Borbore nel Tanaro, geograficamente al centro del Monferrato

- Storia -
Asti fu un antico centro ligure, successivamente fu municipio romano, fu poi occupato dai goti.
Fu ducato longobardo e contea sotto i Fanchi.
Fu distrutta da Federico Barbarossa.
Fu libero comune ed aderì alla lega contro i Marchesi del Monferrato.
All' inizio del 1300 iniziò la guerra tra Guelfi e Ghibellini. Questa guerra durò fino al 1313 ed ebbe come conseguenza la perdita della indipendenza.
Passò in mano a Roberto d' Angio, quindi ai Marchesi del Monferrato, successivamente ai Visconti.
In questo periodo i banchieri astigiani erano noti in tutta Europa, ma erano conosciuti come Lombardi essendo sudditi dei Visconti.
Come dote di Valentina Visconti passò agli Orleans. Nel 1575 divenne possesso di Emanuele Filiberto di Savoia.
Seguì poi le sorti dei Savoia.

- Foto:   Panorama   Cattedrale di S. Secondo    Chiesa di via Tosto    Castello di Serravalle

Sito web:  http://www.comune.asti.it














































Basaluzzo                  

Basaluzzo [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 149 m d'alt., alla destra del torrente Orba; 15,22 km²; 1.869 ab. (Basaluzzesi). Resti di un castello medievale e parrocchiale del XVsec. Agricoltura (frumento, mais, viti, foraggi) e allevamento del bestiame. Attività industriale nei settori alimentare e dei materiali per l'edilizia.

- Storia -
Nel 981 ottone II lo donò al Monastero di San Salvatore di Pavia. Dal Comune di Alessandria, che lo acquistò nel 1249, passo sotto il Ducato di Milano e, nel 1653, sotto gli Spagnoli. Nella zona avvenne una furiosa battaglia nel 1799,  tra il gen. Moreau al comando dei francesi ed il generale Suvarov al comando degli astro-russi

- Foto:  Panorama   Castello e Chiesa    Oratorio    Parrocchia    Torre campanara

Comune Basaluzzo
Indirizzo: Via Nuova, 1
Città: 15060 Basaluzzo
Telefono/i: +390143489107
Fax: +390143489370
Email: basaluzzo@idp.it 
Sito web: http://clienti.idp.it/comuni/_basaluzzo/ 














































Belforte                

Belforte Monferrato, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 270 m d'alt. nell'Alto Monferrato; 8,78 km²; 391 ab. (Belfortesi). Inserito in una conca a mezza costa, appena dopo Ovada, sulla sponda destra del torrente Orba . Colture di viti, ortaggi, cereali.

- Storia -
Nato attorno ad un convento Benedettino nell’ anno mille circa.
Ebbe diversi Signori fino a che nel XV secolo passò nei territori Sabaudi

- Foto:   Panorama  .Parrocchia

Comune Belforte
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15070 Belforte
Telefono/i: +39014386501
Email: comunebelforte@libero.it 







































Bistagno

Bistagno, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 175 m d'alt., sulla sinistra della Bormida; 17,65 km²; 1.737 ab. (Bistagnesi). E’ situato nel fondovalle, sulla sponda di sinistra del torrente Bormida, sulla via di comunicazione per il mare. Ha una caratteristica pianta triangolare. Agricoltura e allevamento. Attività industriale nel settore alimentare e del mobile.

- Storia -
Fu fondata nel 1253 dal vescovo di Acqui che riunì le borgate delle colline circostanti ed edificò una vera e propria "villanova" in forma di triangolo, fortificata con possenti bastioni e sei torri. In poco tempo Bistagno crebbe in potenza e autorità, al punto che nel 1264 venne fondato un ospedale chiamato San Nicolao.
Il Vescovo Guido II dei Marchesi di Incisa, durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini preferì abbandonare la città e rifugiarsi nella fortezza di Bistagno, che poi donò al Marchese di Monferrato.
Il paese fece poi parte della dote di Lucrezia del Monferrato, venne conquistato da Amedeo VIII di Savoia e poi restituito alla dinastia casalese con la pace di Torino del 1435. Dal 1491 al 1651 fu dei Della Rovere di Monastero, parenti del papa Giulio II, e poi dei Bassi di Savona. Nel periodo dell'invasione napoleonica Bistagno fu teatro di scaramucce e insorgenze contro i Francesi

- Foto:   Parrocchia di San Giovanni B.     Torre triangolare

Comune Bistagno
Indirizzo: Via Saracco, 9
Città: 15012 Bistagno
Telefono/i: +39014479106
Fax: +39014479865
Email: comune.bistagno@tiscalinet.it 














































Borgoratto Alessandrino

Borgoratto Alessandrino, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 105 m d'alt., alla sinistra del fiume Bormida; 6,6 km²; 609 ab. (Borgorattini). Colture di frumento, mais, ortaggi e viti. Mangimi.

- Storia -
Antichissimo borgo (ricordato da Pinio), venne nominato per la prima volta in un documento del 1222;dominato da Alessandria ne seguì per molto tempo le sorti. Feudo dei Ratti (nome aggiuntivo del paese) si chiamo "Borgoratto", fino al 1863.


Comune Borgoratto
Indirizzo: Piazza Roma, 5
Città: 15013 Borgoratto
Telefono/i: +390131278138
Fax: +390131278141
Email: sindaco@borgoratto.it 
Sito web: www.comuninprovincia.it/al/borgoratto_alessandrino/ 













































Bosco Marengo

Bòsco Maréngo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 121 m d'alt.; 44,8 km²; 2.437 ab. (Boschesi). Notevoli la tardorinascimentale chiesa di Santa Croce che ospita il mausoleo di San Pio V papa, che qui nacque, e varie opere pittoriche tra cui diverse tavole del Vasari. L'annesso convento fu soppresso nel 1802 dal governo francese; Napoleone nel 1805 lo destinò ai suoi veterani invalidi. Industrie alimentari e metallurgiche; fabbriche di laterizi e carta. Il territorio dà foraggi, cereali e bietole; intenso l'allevamento bovino.

- Storia -
Fu distrutto nel 1316 da Marco Visconti che lo riedificò fortificandolo; fu possesso del ducato di Milano fino al 1713, quando passò ai Savoia. Nel 1447 fu teatro di una vittoria di Bartolomeo Colleoni sui Francesi di R. Dresnay.

- Foto:  Museo Napoleonico   Platano Napoleonico

Comune Bosco Marengo
Indirizzo: Via San Pio V
Città: 15062 Bosco Marengo
Telefono/i: +390131299342
Fax: +390131299686
Email: bosco.marengo@idp.it 














































Bosio                     

Bòsio [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 345 m d'alt. nel Monferrato; 67,02 km²; 1.219 ab. (Bosiesi). L’ abitato si allinea su di un ampio crinale, sulla sinistra del rio Ardana  affluente del torrente Lemme.  Colture di cereali, ortaggi, viti e foraggi.
 
- Storia -
Fin dal XII fu soggetto al dominio del comune di Genova. D'origine medioevale, feudo dei Federrari Galliera, il borgo venne fortificato nel secolo XV dai Genovesi. Poi, seguì le vicende della vicina Parodi Ligure.

- Foto:  Panorama   Chiesa SS. Pietro e Marziano    Chiesa di lato  Vista dal cimitero   I pregiati vigneti

Comune Bosio
Indirizzo: Via Umberto I, 37
Città: 15060 Bosio
Telefono/i: +390143684131
Fax: +390143684665
Email: comunedibosio@libero.it 














































Bra                           

Bra, comune del Piemonte (prov. Cuneo; appartiene al circondario di Alba-Bra), a 280 m d'alt., nel Monferrato; 59,6 km²; 27.131 ab. (Braidesi). Chiese di Sant'Andrea e di Santa Chiara, quest'ultima su disegno del Vittoni. Monte di pietà. Palazzo di città, in stile barocco; Museo civico (archeologia e storia naturale). Casa Traversa. Mercato agricolo (cereali, foraggi, ortaggi, vini pregiati). Allevamento. Industrie conciarie, tessili, meccaniche, chimiche (concimi) e alimentari (salumifici, caseifici, distillerie). Patria di san Giuseppe Cottolengo e di G. B. Gandino. — Nei dintorni, ex castello reale di Pollenzo e santuario della Madonna dei Fiori (XV sec.).

- Storia-
Sorta nell'XI sec. a opera degli abitanti di Pollenzo, prese il nome dalla denominazione longobarda del luogo (Braida) e acquistò importanza soprattutto dopo la distruzione di Pollenzo da parte degli Astigiani. Dominio di Asti, passò sotto Roberto d'Angiò nel 1314; fu in seguito dominio dei Visconti e degli Orléans sino al 1552, anno in cui fu espugnata da Emanuele Filiberto. Sette anni dopo, col trattato di Cateau-Cambrésis, fu assegnata ai Savoia. Carlo Emanuele III le diede il titolo di città.

- Foto: Panorama   Battistero    Veduta con Battistero     Campanile Batturi Neri   La Zizzola illuminata    Palazzo Traversa    P.za Garibaldi illuminata    Campanile di S. Giovanni     Chiesa di S. Andrea e Municipio  Santuario Madonna dei Fiori   La Zizzola sotto le Alpi

Email:  urp@comune.bra.cn.it
















































Bruno  
     

Paese dell’ alto Monferrato situato a 196 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Asti, si sviluppa su di una superficie di 920 ettari ed ha una popolazione di circa 450 abitanti.(Brunesi)
L’ abitato si estende su di una altura, sul lato destro del torrente Belbo.

- Storia -
Feudo dei Marchesi del Monferrato successivamente dei Marchesi di Incisa. Fu possesso degli Scarampi e nel XVII secolo del Duca di Mantova.

- Foto:  N.S.dell'Annunziata  Campanile Parrocch.  La Misericordia (XVI)     Castello del ' 700

Vedi dall'elenco tel.















































Calamandrana          

Calamandrana, comune del Piemonte (prov. Asti; sede comunale in frazione Quartino), a 314 m d'alt., sulla destra del fiume Belbo, nel Monferrato meridionale; 12,74 km²; 1.492 ab. (Calamandresi). L’ abitato antico si estende su di una altura, sul lato destro del torrente Belbo, la parte nuova è costruita in pianura. Vitivinicoltura (barbera e moscato).

- Storia -
Il territorio fu a lungo conteso fra Asti ed Alessandria con gravi distruzioni. Nel XIII secolo fu affidata ad Asti da Federico II. Ebbe come feudatari i Marchesi del Monferrato, gli Incisa , gli Asinari ,gli Scarampi.  

- Foto: Panorama  Chiesa del Sacro Cuore     Vista di Nizza M.

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Canelli               

Canèlli, comune del Piemonte (prov. Asti), a 157 m d'alt, alla sinistra del Belbo, nell'Alto Monferrato; 23,58 km²; 10.411 ab. (Canellesi). L’abitato antico si estende su di una altura, sul lato sinistro del torrente Belbo, la parte nuova è costruita in pianura. Produzioni agricole, fra cui importante la viticoltura, con grandi industrie enologiche che producono vini bianchi spumanti, moscati, nebbiolo, barbera, liquori. Macchinari agricoli.

- Storia -
Il nome di Canelli compare per la prima volta nell’ elenco delle corti regie del 961. Nei primi anni del milleottocento sorsero le prime cantine vinicole e già nel 1830 i vini canellesi cominciarono a conquistare i mercati stranieri, soprattutto quelli francesi
Il territorio di Canelli in epoca preistorica fu sede di numerosi insediamenti dei Liguri Stazielli, poco resta dell’ epoca romana.
I primi documenti scritti sono dell’anno 961, quando viene definita con il nome di “città”.
Verso la metà del XI secolo è feudo dei Conti di Acqui.
Nel 1235 Canelli si sottomette alla Repubblica di Asti e, ininterrottamente sino ad oggi, seguirà le vicende storiche di Asti. Le potenti famiglie astigiane degli Asinari e degli Scarampi ne terranno il Feudo, questi ultimi elevandolo al titolo di Marchesato.
Tra XVI e XVII secolo, Canelli, avamposto e baluardo contro il Monferrato fu teatro di innumerevoli episodi bellici. Le fortune di Canelli iniziarono alla fine del XVIII secolo, quando si sviluppò l’industria Enologica del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante, ancora oggi una delle principali risorse della Città

- Foto: Panorama  Chiesa di S. Tommaso   Chiesa de Sacro Cuore   La Sternia    Palazzo Gancia

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Capriata d'Orba       

Capriata D'Òrba, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 176 m d'alt. nel Monferrato; 28,32 km²; 1.839 ab. (Capriatesi). E’ situato al confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria – Tortona; l’ abitato è posizionato su di una piccola altura, alla destra dl torrente Orba.  Colture di frumento, ortaggi, viti, foraggi (allevamento) e aziende collegate (enologiche, olearie, distillerie).

- Storia -
Il ritrovamento nell’abitato di monete romane e la scoperta di tombe dell’era pagana, dimostrano l’origine antica di Capriata.
Le prime notizie storiche, documentate, risalgono al 973 d.C., quando è stata registrata una vendita di terreni.
Nel 1143, dopo una breve sottomissione ai marchesi di Bosco, Capriata diventa un comune indipendente. Nel 1218 i consoli di Capriata donano al comune di Genova il castello e il paese; finisce così l’ indipendenza.
Cominciano gli attacchi, degli Alessadrini contro il paese quando questo è possesso di Genova e viceversa dei Genovesi quando è possesso Alessandrino. Questa alternanza va avanti per due secoli sempre a spese degli abitanti di Capriata.
Dal XV al XVII secolo Capriata è coinvolta passivamente in un vortice di vicende storiche che alternano sul suo territorio i Marchesi del Monferrato, i Visconti ,il Papa, i Duchi di Mantova , i Francesi e gli Spagnoli .
Nel 1708 con la pace di Vienna, Capriata è unita al Regno Sabaudo.
Nel 1799 viene occupata dal francese Joubert, che morirà poi sul campo nella sanguinosa battaglia di Novi contro gli austro-russi.
Trascorsi i rivolgimenti del primo impero napoleonico, nel 1815, ritorna agli Stati Sardi.

- Foto: Panorama Torione di Castelvecchio XXII sec.    Annunciata di S. Giuseppe   Parrocchia di S. Pietro   Via centrale

Comune Capriata d'Orba
Indirizzo: Piazza Garibaldi, 5
Città: 15080 Capriata d'Orba
Telefono/i: +39014346102
Fax: +390143467234
Email: capriata@libero.it 














































Carpeneto            

Carpenéto, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 329 m d'alt. tra le valli della Bormida e dell'Orba; 13,6 km²; 923 ab. (Carpenetesi). E' posto su di una dorsale che fa da spartiacque tra le valli della Bormida e quelle dell’ Orba.  Viticoltura (uva da tavola e da vino) e aziende enologiche.

- Storia -
La prima citazione storica, scritta è del 999, nell’ autorizzazione alla fondazione dell’ abbazia di Spigno.
Lotario Re d’Italia, diede Castrum Carpani in feudo ad Aleramo, marchese del Monferrato. Nel 1164 il Barbarossa conferma il feudo di Carpeneto ai Marchesi di Monferrato.
Poi il feudo carpenetese passa alla famiglia Spinola.
Nel 1500 Carpeneto passa in feudo ai Tortonesi d’Alba, poi ai Roberti d’Acqui, infine ai duchi di Mantova.
Durante la guerra del Monferrato, Carpeneto fu saccheggiata tanto dagli Spagnoli che dai Francesi.
In seguito fu ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia.

- Foto: Panorama  Municipio     Parrocchiale di S. Giorgio     La torre del Castello

Comune Carpeneto
Indirizzo: Piazza Municipio, 6
Città: 15071 Carpeneto
Telefono/i: +39014385123
Fax: +39014385266
Sito web: http://www.ovada.it/carpeneto
Email: com.carpeneto@mclink.it















































Carrosio          

Carròsio [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 254 m d'alt. nel Monferrato; 7,24 km²; 482 ab. (Carrosiani). E’ un paese di fondovalle, l’ abitato si sviluppa lungo l’ argine sinistro del torrente Lemme, affluente dell’ Orba.
Agricoltura e allevamento. Boschi. Lavorazione della iuta.

- Storia -
Il nome di Carrosio appare per la prima volta su di un documento nel 1144. Nel XII secolo è dominio dei Marchesi di Gavi e di Parodi, che inalzano un castello sulla "Rocca del Lago". Fu feudo degli Imperiali-Lercaro di Genova e successivamente ai Migliorati-Gavotti. Divenne territorio Sabaudo con la pace di Vienna del 1708-1737.

- Foto: Panorama  Il Forte   Ingresso dalla Bocchetta   La Parrocchia   Via centrale   Panorama verso l'Appennino

Comune Carrosio
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15060 Carrosio
Telefono/i: +390143648891
Fax: +390143683360
Email: comune.carrosio@libero.it 















































Cartosio            

Cartòsio [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 236 m d'alt. nel Monferrato; 16,66 km²; 813 ab. (Cartosini). L’ abitato si estende, attorno alla gigantesca torre degli Asinari, su di un piccolo altopiano, alla destra del torrente Erro. Colture agricole e allevamento. Attività industriale nel settore dell'abbigliamento.

- Storia -
A Cartosio sono molte le testimonianze toponomastiche che attestano il passaggio e lo stanziamento dei Mori in età alto medioevale.
Secondo alcuni storici Cartosio si identificherebbe con la mitica Caristum, la città-fortezza dei Liguri Stazielli distrutta dalle armate romane del console Popilio Lenate nel II secolo a. C. e ricordata nell'opera dello storico Tito Livio.
Appartenne ad Acqui ed ai Vescovi di Acqui, fu feudo dei Ponzone, poi del Marchese del Monferrato e dal 1435 divenne territorio Sabaudo

- Foto: Panorama  Parrocchia di S. Andrea    Campanile della Parrocchia     Torre degli Asinari

Comune Cartosio
Indirizzo: Piazza Giovanni XXIII, 8
Città: 15015 Cartosio
Telefono/i: +39014440126
Fax: +39014440189
Email: comune.cartosio@libero.it 













































Casale Monferrato                

Casale Monferrato, comune del Piemonte (prov. Alessandria; capoluogo del circondario omonimo, istituito nel 1973 e comprendente 45 comuni), a 116 m d'alt. sulla destra del Po, presso le estreme pendici settentrionali del Monferrato; 86,32 km²; 37.943 ab. (Casalesi). Città di pianura posizionata sulla riva destra del fiume Po. E' territorio di confine tra il vero Monferrato e la piana vercellese che inizia sulla sponda sinistra. Sede vescovile. Casale è importante centro agricolo, vinicolo (produzione di barbera, grignolino, freisa), industriale (cemento-eternit, abbigliamento, meccanica, grafica) e commerciale. Nodo ferroviario. È centro di notevole interesse artistico per i suoi monumenti: il duomo romanico, con il tipico atrio, le numerose opere d'arte tra cui un crocifisso del XII sec. e la barocca cappella di Sant'Evasio; la chiesa gotica di San Domenico con celebre portale del Rinascimento.

- Storia -
Il centro cristiano risale al secolo VIII ai tempi di Liutprando Re dei Longobardi (712-744). In epoca longobarda inizio' a denominarsi Casale Sant'Evasio, per ricordare il martire protettore, il borgo nato attorno alla chiesa a lui dedicata. Nell'882 Carlo il Grosso lo dono' all'episcopato di Vercelli. Ribellatosi nel 1196 e divenuto libero comune, nel 1215 venne raso al suolo dagli eserciti alleati di Vercelli, Alessandria e di Tommaso di Savoia. Risorto con Federico II, passo' nel 1303 agli Aleramici. Capitale per ben duecento anni del marchesato del Monferrato Questo piccolo ed agguerrito stato, che costituitosi attorno al 950 conservo' per ben 800 anni la sua indipendenza e cesso' di esistere solo nel 1708, passando a Vittorio Amedeo II di Savoia. In questo lunghissimo periodo il marchesato passò dagli Aleramici, ai Paleologi ed infine ai Gonzaga. Casale fu dal 1369 al 1404 sotto la signoria dei Visconti di Milano. Recuperata dai Paleologi marchesi di Monferrato, occupata in nome di Carlo V nel 1533, passò nel 1559 ai Gonzaga di Mantova in seguito al trattato di Cateau-Cambrésis. Durante la guerra dei Trent'anni, fu aspramente contesa dagli Spagnoli ai Francesi e subì un lungo assedio, senza esito, da parte di Consalvo di Córdoba e di Ambrogio Spinola (1628-1630), ricordato dal Manzoni nei Promessi sposi. Divenne nel 1703 dominio dei Savoia. Nel 1849 fu assalita dall'esercito austriaco comandato dal generale Wimpffen, ma resistette accanitamente.

- Foto:   Panorama  Duomo    Torre campanara    Chiesa di Santa Caterina    Chiesa di S. Domenico 

Comune Casale Monferrato
Indirizzo: Via Mameli, 10
Città: 15033 Casale Monferrato
Telefono/i: +390142444411
Fax: +390142444312
Email: urp@comune.casale-monferrato.al.it 
Sito web: http://www.comune.casale-monferrato.al.it 













































Casaleggio Boiro         

Casaléggio Bòiro, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 321 m d'alt. nel Monferrato; 12,21 km²; 345 ab. (Casaleggesi). L’ abitato si sviluppa lungo l’ asse stradale, su di una piana ondulata.
Ad alcuni Km di distanza, arroccato sulla montagna, esiste un bellissimo castello del XI secolo. Cerealicoltura e vitivinicoltura. Foraggi e allevamento del bestiame.
Centrale idroelettrica.

- Storia -
Ottone I lo donò nel 967 ad Aleramo; successivamente, venne unito al Marchesato del Monferrato. Dal XV al XVII fu feudo degli Spinola, successivamente dei Fieschi.

- Foto:    Panorama  Il Castello   Chiesa di S. Giovanni Battista

Comune Casaleggio Boiro
Indirizzo: Via Roma
Città: 15070 Casaleggio Boiro
Telefono/i: +390143877134
Fax: +390143877134
Email: comune.casaleggio@libero.it 












































Cassine

Cassine, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 190 m d'alt. nell'alto Monferrato; 33,53 km²; 3.136 ab. (Cassinesi). E’ situato al confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria – Tortona; l’ abitato si addensa su di una altura, sulla riva sinistra del fiume Bormida Colture agricole e attività industriale nei settori enologico, meccanico, dei materiali per l'edilizia. Conserva la chiesa di San Francesco, del XIII sec., gotico-lombarda; e il quattrocentesco palazzo Zoppi, ricco di affreschi.

- Storia -
Citato nel 985 e nel 991, l'antico borgo di Cassine appartenne all'episcopato di Acqui. Nel 1164 Federico I donò il paese a Guglielmo del Monferrato. Si susseguirono per molto tempo contese cruente contro il comune di Alessandria che nel 1231 lo rase al suolo.
Risalgono al 1404 imponenti opere di fortificazione in occasione dell'occupazione del borgo da parte di Facino Cane.
Nel 1707 dopo la pace di Vienna, Cassine fu annesso, come molti altri centri dell'Alessandrino, ai domini dei Savoia

- Foto:  Campanile Chiesa di S. Giacomo   Palazzo di Pietrasanta   Chiesa e Convento di S. Francesco   Chiesa di S. Lorenzo XVII sec.   Municipio

Comune Cassine
Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto
Città: 15016 Cassine
Telefono/i: +390144715151
Fax: +390144714258
Email: comune.cassine@tin.it 
Sito web: http://www.comuninprovincia.it/al/cassine/ 
















































Cassinelle  
             

Cassinèlle, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 387 m d'alt. nell'alto Monferrato; 23,81 km²; 809 ab. (Cassinellesi). Il paese si sviluppa sulla cresta di una collina che si biforca a forma di Y; dai due versanti hanno origine il torrente Caramagna che sfocia nella Bormida e il torrente Amione che, passando dalla Madonna delle Rocche, sfocia nell'Orba. Agricoltura e allevamento.

- Storia -
Feudo dapprima dei Del Bosco, poi dei Malaspina, nel 1417 fu dominio dei Genovesi. Passò quindi ai Marchesi del Monferrato. Pervenuto ai Savoia, venne da essi donato alla famiglia Gentile, e poi agli Spinola

- Foto: Panorama  Parrocchia di S. Defendente      Campanile della Parrocchiale

Comune Cassinelle
Indirizzo: Via Garibaldi
Città: 15070 Cassinelle
Telefono/i: +390143848129
Fax: +390143848139
Email: comcam@netcomp.it















































Castellazzo Bormida

Castellazzo Bórmida, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 104 m d'alt., alla destra del fiume Bormida; 45,19 km²; 4.269 ab. (Castellazzesi). E’ situato al confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria – Tortona; l’ abitato si sviluppa sulla riva destra del fiume Bormida. Coltivazioni agricole (cereali, viti, frutta, ortaggi, foraggi) e allevamento. Industria alimentare, metalmeccanica, della gomma, del legno. Scuola d'arte e di mestieri. Chiesa romanica di San Martino. Santuario della Madonna della Creta. Castello degli Spinola. — Nel territorio, chiesa della Trinità dei secc. XI -XII.

- Storia -
Di origine longobarda, si chiamò Gamondio fino al 1498, allorché fu cinta di nuove mura.
I primi documenti scritti risalgono all'XI secolo, quando San Guido donò terre di questo villaggio ai monasteri di San Pietro e di Santa Maria in Campi di Acqui.
L'imperatore Ottone III in un documento cita la fondazione di un Castrum Novum, intorno al quale si organizzò in seguito la "villa", cioè la schiera di abitazioni rurali sede dei servi e dei contadini.
Castelnuovo passò allora sotto i Marchesi di Monferrato, poi ai Marchesi di Incisa e quindi al feudo della abbadia di Sezzadio.
Successivamente il paese ritornò ai Monferrato e vi rimase ininterrottamente fino al 1713, quando fu annesso allo stato Sabaudo.
Castelnuovo fu feudo degli Adorno di Genova , dei Porro, degli Zoppi di Cassine, dei Grasso di Strevi, dei Grillo di Genova e dei Ferraro di Orsara.
Il castello ed il vicino ponte furono teatro di una sanguinosa battaglia l'11 gennaio 1704, nel corso della guerra per la successione al trono di Spagna, tra forze imperiali e truppe francesi al comando del maresciallo Vendome.

- Foto:  Il Torione del Castello     Parrocchia di S. Quirico e Giuditta

Comune Castellazzo Bormida
Indirizzo: Via XXV Aprile
Città: 15073 Castellazzo Bormida
Telefono/i: +390131275649
Fax: +390131270337
Email: castellazzo.bormida@reteunitaria.piemonte.it 


















































Castelletto d'Erro

Castelletto D'Èrro, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 544 m d'alt. nell'alto Monferrato; 4,21 km²; 178 ab. (Castellettesi). L’ abitato, formato da poche case dominate dalla torre medioevale, si estende su di una alta dorsale che separa le valli della Bormida e dell’ Erro.
Da questa altezza si domina una buona parte del Monferrato Acquese.  Agricoltura.

- Storia -
Fu territorio dei Marchesi del Monferrato, dei Guasco e degli Asinari di Cartosio.Al principio del 1770 appartenne ai Savoia.

- Foto:  Chiesa Parrocchiale dell'Annunziata     I resti del Torione     La Torre

Comune Castelletto d'Erro
Indirizzo: Palazzo del Municipio
Città: 15010 Castelletto d'Erro
Telefono/i: +390144342002
Fax: +39014441377
 Email: castelletto.derro@reteunitaria.piemonte.it















































Castelletto d'Orba                

Castelletto D'Órba, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 187 m d'alt. sulla destra dell'Orba, nel Monferrato; 14,25 km²; 1.834 ab. (Castellettesi). L’ abitato è abbarbicato sulle pendici di una collina, quasi a fondovalle, dove scorre un affluente di destra del torrente Orba; il tutto immerso in un rigoglioso bosco.  Agricoltura. Stazione idrominerale (acque solfo-bromo-iodo-magnesiache). Castello DEL XIII sec., restaurato nel 1903. Porte medievali (porta Genova, della Berlina, della Valle).

- Storia -
Fu territorio dei Marchesi del Monferrato, poi del comune di Alessandria.
Fu feudo degli Spinola e successivamente degli Adorno.
Nel 1708 con la pace di Vienna divenne territorio Sabaudo

- Foto:  Panorama  Il Castello   Parrocchiale di S. Lorenzo   Parrocchia di S. Antonio   Chiesa cimiteriale romanica di S. Innocenzo    Il vecchio borgo

Comune Castelletto d'Orba
Indirizzo: Piazza San Lorenzo, 1
Città: 15060 Castelletto d'Orba
Telefono/i: +390143830032
Fax: +390143830623
Email: castorba@tin.it 















































Castello di Annone         

Castello di Annóne, comune del Piemonte (prov. Asti), a 112 m d'alt. nel Monferrato; 23,16 km²; 1.816 ab. (Annonesi). L’ abitato si sviluppa seguendo la sponda sinistra del Fiume Tanaro e sovente ne subisce le alluvioni. Viticoltura e produzione di vini pregiati. Industria elettrica. Laterizi.

- Storia -
Abitato romano, deve il suo nome alla sua posizione al nono miglio della strada che collega Hasta (Asti) a Forum Fulvii ora Villa del Foro, in prossimità di Alessandria; quindi Castello d’ Annone si trova al nono miglio sulla attuale SS 10 . E’ citato per la prima volta in un documento del 933, appartenne alla chiesa di Asti; fu feudo imperiale per due secoli . Successivamente fu feudo dei Visconti e dei Dal Pozzo.

- Foto:  Panorama  Ponte a 7 arcate sul Tanaro    Chiesa di S. Maria delle Giare

Comune di Montegrosso
Telefono: (0039)(0141)-953052
Fax:       (0039)(0141)-953739  
Email:
mgrosso@provincia.asti.it


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Castelnuovo Belbo        

Castelnuovo Bèlbo, comune del Piemonte (prov. Asti), a 122 m d'alt. nell'alto Monferrato; 9,43 km²; 883 ab. (Castelnovesi). L’abitato si sviluppa su di una piana seguendo la sponda destra del torrente Belbo; sovente ne subisce le alluvioni. Agricoltura (ortaggi, cereali, viti, frutta).

- Storia -
Appartenne alla città di Acqui poi ai Marchesi di Incisa. Nel XIV secolo fu annessa al Monferrato, successivamente fu possesso dei Gonzaga e dei Visconti.

- Foto:  Ingresso da Incisa    Campanile della Chiesa Parrocchiale    Palazzo del Municipio XIX sec.

Comune di
Castelnuovo Belbo
Telefono: (0039)(0141)-799155
Fax:       (0039)(0141)-799109


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Castelnuovo Bormida

Castelnuovo Bòrmida, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 121 m d'alt. nell'alto Monferrato; 13,16 km²; 676 ab. (Castelnovesi). E’ situato al confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria – Tortona; l’ abitato si sviluppa sulla riva destra del fiume Bormida. Produzioni agricole e aziende alimentari. Mobilifici. Resti del castello medievale.

- Storia -
I primi documenti scritti risalgono all'XI secolo, quando San Guido donò terre di questo villaggio ai monasteri di San Pietro e di Santa Maria in Campi di Acqui.
L'imperatore Ottone III in un documento cita la fondazione di un Castrum Novum, intorno al quale si organizzò in seguito la "villa", cioè la schiera di abitazioni rurali sede dei servi e dei contadini.
Castelnuovo passò allora sotto i Marchesi di Monferrato, poi ai Marchesi di Incisa e quindi al feudo della abbadia di Sezzadio.
Successivamente il paese ritornò ai Monferrato e vi rimase ininterrottamente fino al 1713, quando fu annesso allo stato Sabaudo.
Castelnuovo fu feudo degli Adorno di Genova , dei Porro, degli Zoppi di Cassine, dei Grasso di Strevi, dei Grillo di Genova e dei Ferraro di Orsara.
Il castello ed il vicino ponte furono teatro di una sanguinosa battaglia l'11 gennaio 1704, nel corso della guerra per la successione al trono di Spagna, tra forze imperiali e truppe francesi al comando del maresciallo Vendome.

- Foto:  Il Torione    Il Municipio    Parrocchia di S. Quirico e Giuditta

Comune Castelnuovo Bormida
Indirizzo: Piazza Marconi
Città: 15017 Castelnuovo Bormida
Telefono/i: +390144714597
Fax: +390144714598
Email: info@comune.castelnuovobormida.al.it 
















































Castelnuovo d'Asti            

Castelnuovo Dòn Bòsco, fino al 1930 Castelnuovo d'Asti, comune del Piemonte (prov. Asti), a 306 m d'alt. sulle colline del Monferrato; 22 km²; 2.895 ab. (Castelnovesi). La parte antica è arroccata su di una altura mentre le nuove costruzioni si addensano in pianura. Fa parte dell’ alto bacino del torrente Triversa. Vitivinicoltura, produzione artigianale (mobili in vimini e in giunco), industrie. Patria di san Giovanni Bosco, di Giuseppe Cafasso e di Domenico Savio. — Nel territorio, vigneti e cave di gesso. Santuario dei Becchi, l'istituto salesiano di arti grafiche, con il museo missionario, e l'abbazia di Vezzolano.

- Storia -
Territorio di Torino, poi dei marchesi di Ivrea. Federico Barbarossa lo diede ai marchesi del Monferrato. Fu feudo dei Signori di Rivalba e di Biandrate. Già nel XIII secolo passò sotto il dominio sabaudo.

- Foto:  Panorama  Torre campanara   Santuario dei Becchi   La torre del castello   Chiesa romanica di S. Maria


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Cavatore       

Cavatóre, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 518 m d'alt. nell'alto Monferrato; 10,43 km²; 338 ab. (Cavatoresi). L’ abitato è posizionato su di una alta collina da cui si domina Acqui e tutta la valle dell’ Erro; è circondato oltre che da boschi, anche da molti campi e da vigne.  Agricoltura e allevamento.

- Storia -
Territorio dei Vescovi di Acqui, Carlo IV lo diede ai Marchesi del Monferrato.
Nel 1708 con la pace di Vienna divenne, con molti altri territori del Monferrato, proprietà di casa Savoia.

- Foto:  Il Municipio    Parrocchia di S. Antonio    La vecchia torre di vedetta   
Borgo medioevale

Comune Cavatore
Indirizzo: Palazzo del Municipio
Città: 15010 Cavatore
Telefono/i: +390144320753
Email: cavatore@libero.it














































Cortiglione                 

Cortiglióne, comune del Piemonte (prov. Asti), a 211 m d'alt. nell'alto Monferrato; 8,43 km²; 562 ab. (Cortiglionesi). L’ abitato si sviluppa su di una altura, sul lato destro del torrente Tiglione. Vigneti e aziende enologiche. Altre aziende operano nel campo elettrico, meccanico, dei cuscinetti a sfere.

- Storia -
Territorio della Marca di Ivrea, da Federico Barbarossa fu concessa ai Radicati, passò poi alla città di Asti. Nel 1575 divenne territorio Sabaudo.

- Foto:  Panorama  Parrocchia di S. Sirio XII sec.    Torre campanara


Comune di
Cortiglione
Telefono: (0039)(0141)-765106
Fax:       (0039)(0141)-765365   
Email:
ilcorticelle@ciaoweb.it   
Web:
http://provincia.asti.it/comuni/cortiglione

















































Cremolino             

Cremolino, comune del Piemonte (prov. Alessandria), nella valle dell'Orba, a 405 m d'alt.; 14,41 km²; 902 ab. (Cremolinesi). L’ abitato è tutto concentrato su di una altura, attorno al castello; posizionato alla sinistra del torrente Orba, ne domina tutta l’ alta valle. Vini pregiati (dolcetto).

- Storia -
Il castello di Cremolino sorse all'inizio del Trecento ad opera di Tommaso Malaspina e ben presto venne trasformato in fortezza.
Cremolino fece parte del comitato di Acqui, passò poi ai Vescovi di Savona.
Nell XI secolo fu dei Marchesi Del Bosco che la cedettero a Genova.
Fu possesso dei Malaspina . Nel 1708 con la pace di Vienna divenne territorio Sabaudo.

- Foto:   Panorama   Nel cuore del vecchio borgo    L'ingresso del Castello dei Malaspina    La Porta del borgo medioevale    Campanile di N.S. del Carmine

Comune Cremolino
Indirizzo: Piazza Vittorio Emanuele II, 7
Città: 15010 Cremolino
Telefono/i: +390143879037
Fax: +390143879425
Email: comune.cremolino@mediacomm.it 















































Denice            

Dernice, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 591 m d'alt. sul rilievo a SE di Tortona; 18,31 km²; 283 ab. (Dernicesi). Minuscolo borgo, estrema propaggine delle Langhe e del Monferrato, disposto a cerchio intorno alla torre romanica, ricco di case in pietra e di chiesette antiche. Colture agricole e allevamento.

- Storia -
Fece parte del comitato di Acqui, appartenne alla abbazia San Quintino di Spigno.
Successivamente possesso dei Marchesi Spinola, passò poi ai Vescovi di Acqui ed infine al Marchesi del Monferrato. Nel 1708 con la pace di Vienna divenne territorio Sabaudo.

- Foto:   Chiesa Parrocchiale    Chiesetta e vecchia torre    Scorcio del borgo vecchio

Comune Denice
Indirizzo: Piazza San Lorenzo
Città: 15056 Denice
Telefono/i: +39014492038
Email: comunedidenice@libero.it















































Fontanile    

Fontanile, comune del Piemonte (prov. Asti), a 276 m d'alt. nel Monferrato; 8,01 km²; 553 ab. (Fontanilesi). L’ abitato si sviluppa su di un piccolo crinale, sul lato destro del rio Cervino, affluente di sinistra del Bormida .
Vigneti e aziende enologiche. Industria dolciaria.

- Storia -
Fece parte della città di Acqui ,fu possedimento degli Aleramici appartenne ai Marchesi di Incisa. Fu feudo dei Bevilacqua e dei Faà di Bruno.

- Foto:  Panorama (sullo sfondo Monbaruzzo)  Panorama da Casalotto    Parrocchia di S. Giovanni Battista     L'ingresso al paese


Comune di Fontanile
Indirizzo: Piazza S. Giovanni Battista 1
Telefono: (+39)0141739100
Fax:        (+39)0141739371















































Fraconalto

Fraconalto, fino al 1927 Fiaccone, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 725 m d'alt. sull'Appennino Ligure; 15,85 km²; 304 ab. (Fraconaltesi). Pascoli e attività agricole.
Ruderi del Castello ed un edificio quattrocentesco (Ufficio del Pedaggio) testimoniano dell'importanza in epoca medioevale, del borgo.A sud del paese si trova il Passo della Bocchetta (mt 772) da cui penetrarono gli Austriaci nel 1800 per occupare la località.

- Storia -
Paese di antiche origini ( era detto "Flaconum"). Appartenne per molto tempo alla Repubblica di Genova, poi seguì le vicende storiche della vicina Voltaggio, sino al 1805.

- Foto:  Veduta  

Comune Fraconalto
Indirizzo: Via Capoluogo, 29
Città: 15080 Fraconalto
Telefono/i: +390109693920
Fax: +390109893920
Email: comune.fraconalto@libero.it 















































Francavilla Bisio           

Francavilla Bisio [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), nell'Alto Monferrato, a SO di Novi Ligure, a 160 m d'alt.; 7,76 km²; 423 ab. (Francavillesi).L’ abitato si estende sulla riva destra del torrente Lemme, affluente dell’ Orba, è un centro di pianura al confine tra il Monferrato e la pianura di Alessandria – Tortona.

 Produzione vinicola.
- Storia -
Il bellissimo castello (restaurato), possesso dei Marchesi di Gavi, nel XIII secolo ne fecero dono all’ abbazia di Rivalta Bormida.
Fu successivamente possesso degli Spinola, poi dei Grillo.
Nel 1708 con la pace di Vienna divenne territorio Sabaudo ed i Guasco ne furono i feudatari.

- Foto:   Panorama  Il Castello del XVI sec. da levante.     Parrocchia di S. Giovanni B.     Il castello da ponente

Comune Francavilla Bisio
Indirizzo: Via Roma
Città: 15060 Francavilla Bisio
Telefono/i: +39014350122
Email: francavilla@idp.it

















































Frascaro           

Frascaro, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 124 m d'alt. nell'alto Monferrato; 5,26 km²; 424 ab. (Frascaresi). L’ abitato si estende su di una altura, sul lato destro del torrente Belbo. Pioppicoltura e attività agricola.

- Storia -
Feudo dei Marchesi del Monferrato successivamente dei Marchesi di Incisa. Fu possesso degli Scarampi e nel XVII secolo del Duca di Mantova.

- Foto:  Chiesa parrocchiale    Parrocchia interno     P.za del Comune     Via Cavour    P.za della Chiesa    Parrocchiale all'epoca   Casa di riposo

Comune Frascaro
Indirizzo: Piazza Rangone
Città: 15010 Frascaro
Telefono/i: +390131278227
Fax: +390131278434
Email: info@comunefrascaro.it 
Sito web: http://www.comuninprovincia.it/al/frascaro/ 















































Gamalero                 

Gamalèro, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 142 m d'alt. nella val Bormida inferiore; 12,2 km²; 822 ab. (Gamaleresi). Coltivazioni agricole (cereali, ortaggi, vigneti, foraggi) e allevamento del bestiame. Estrazione di ghiaia e caolino.

- Storia -
L'antico "Gamalerium"venne concesso al Vescovo di Acqi nel 978 da Ottone II. Dopo varie contese nel sec. XII, tra i Marchesi del Monferrato e Alessandria, Federico II lo diede in feudo ai Signori di Ocimiano. Venne raso al suolo da Facino Cane nel 1404. Dai Ghilini di Alessandria passo ai Simonetta; poi, fece parte dei domini Sabaudi.

- Foto:  Panorama  Chiesa parrocchiale  Veduta aerea

Comune Gamalero
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15010 Gamalero
Telefono/i: +390131709153
Fax: +390131709424
Email: comune.gamalero@tin.it 









































Gavi                        

Gavi, comune del Piemonte (prov. Alessandria), alla confluenza del rio Neirone nel torrente Lemme, a 233 m d'alt.; 50,9 km²; 4.536 ab. (Gaviesi). Centro di fondovalle, situato sulla riva destra del torrente Lemme, dominato dall’ imponente castello – forte eretto dai Genovesi dal XVI al XVII secolo.
Produzione e commercio di vini pregiati (Cortese di Gavi), frutta e tartufi. Fabbricazione di dolciumi (amaretti). Industria tessile. Dominata dall'imponente forte genovese (1626-1630), adibito a penitenziario (1885-1907), Gavi conserva resti delle mura medievali (il Portino, del XIII sec.) e la bella parrocchiale romanica di San Giacomo (XII sec.; rimaneggiata nel XVIII).

- Storia -
Il primo documento relativo a Gavi è del 973, appartenne a Tortona, poi ai Marchesi di Gavi (alleati di Alessandria, sotto la cui protezione si erano posti).
Nel XIII passò a Genova pur continuando a pagare i tributi agli alessandrini. Venne occupato da Facino Cane nel 1411, e dai Visconti nel 1447; nel 1487 i Conti Guasco di Alessandria se ne impossessano e lo tengono sino al 1528 (allorchè torno ad essere feudo di Genova). Occupato dagli Austriaci nel 1748, venne poi assegnato ai Savoia.

- Foto:  Panorama  Parrocchia di S. Giacomo XII sec.    Il Forte XVI sec.     La Pieve IX sec. Santuario N.S. della Guardia   Frontale di N.S. della Guardia   Fraz. Alice   Fraz. Rovereto    Gavi dal Forte    Gavi di Pon. dal Forte    Panorama da ponente    L'Hotel in ristrutturazione

Comune Gavi
Indirizzo: Via Mameli, 44
Città: 15066 Gavi
Telefono/i: +390143642712
Fax: +390143643280
Sito web: http://www.immagine.com/gavi 
Email: comunegavi@libero.it















































Grognardo               

Grognardo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 200 m d'alt. sulla sponda del torrente Visone; 9,33 km²; 329 ab. (Grognardesi). L’ abitato è inserito in una piccola conca a mezza costa, sulla riva destra del Visone, un piccolo affluente del fiume Bormida.
Attività agricola.

- Storia -
II nucleo iniziale del paese è probabilmente sorto nella sede di un precedente presidio germanico agricolo-militare insediatosi,in funzione anti-bizantina,a difesa della media e medio-alta vallata del torrente Visone .Ivi sarebbe stato più' tardi costruito il vecchio castello. Il più' antico documento in cui viene citato il paese è la "Charta" di fondazione e donazione dell'Abbazia di S. Quintino in Spigno(a.99l) .

- Foto:   Panorama  Il Torione del Municipio     Parrocchia di S. Andrea

Comune Grognardo
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15010 Grognardo
Telefono/i: +390144762103
Email: comunegrognardo@tiscalinet.it 














































Lerma                  

Lèrma, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 290 m d'alt. nel Monferrato; 14,55 km²; 755 ab. (Lermesi). Vigneti e aziende enologiche. Abbarbicato su un colle attorno al suo castello, dotato di notevole fascino medioevale , domina dall’alto della sua rocca la valle del torrente Piota.Castello Spinola, ricostruito alla fine del XV sec. Nella parrocchiale crocifisso del Maragliano.

- Storia -
Nel medioevo fu territorio genovese con feudatari i Malaspina .
Fu possesso del Marchese del Monferrato quindi degli Spinola. Nel XVI secolo il territorio passò ai Landrone e quindi ai Grimaldi di Francavilla.

- Foto:  Panorama  Castello Spinola XV sec.   Castello e borgo   Santuario della Madonna della Rocchetta XIII sec.   Cimiteriale romanica di S. Giovanni B.

Comune Lerma
Indirizzo: Via Spinola, 12
Città: 15070 Lerma
Telefono/i: +390143877337
Fax: +390143877636
Email: comune.lerma@libero.it 














































Malvicino           

Malvicino, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 420 m d'alt. nell'Appennino Ligure; 8,67 km²; 119 ab. (Malvicinesi). Un gioiello di paese, poche case antiche raccolte intorno a una piazza, con una rustica chiesa rinascimentale e una pieve medioevale di San Michele, l’ abitato è situato su un crinale dell’ alta valle dell’ Erro , tutto circondato di boschi. Attività agricola.

- Storia -
Fu feudo dei Marchesi del Carretto, poi fu unito a Spigno Monferrato, e ne seguì tutte le vicende, fino alla pace di Vienna, quando divenne territorio Sabaudo.

- Foto:  Chiesa in pietra    Campanile Parrocchiale    Pieve romanica di S. Michele

Comune Malvicino
Indirizzo: Piazza Castello
Città: 15015 Malvicino
Telefono/i: +390144340882













































Melazzo          

Melazzo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 254 m d'alt. alla destra dell'Erro; 19,73 km²; 1.162 ab. (Melazzesi). L’ abitato si estende sul versante destro del torrente Erro, a mezza collina ed è formato da poche case storiche tutte arroccate attorno al grandioso castello dei Ganfolfi.
Vigneti e aziende enologiche. Lavorazione di pietrisco e ghiaie. Castello (restaurato) del XVII sec.

- Storia -
In epoca romana il territorio era percorso da un cunicolo che portava le acque del torrente Erro all'acquedotto romano di cui restano visibili tracce al Acqui Terme.
Melazzo fu feudo della diocesi di Acqui verso il mille.
Passò poi dalla Chiesa d'Acqui al Comune e successivamente ai Marchesi del Monferrato.
Nel 1500 troviamo signori a Melazzo la famiglia Falletti.
Il feudo fu poi comprato dal duca di Mantova e del Monferrato che lo diede ai Gandolfi, marchesi di Melazzo e di Ricaldone, la cui famiglia era molto legata alla Casa Savoia.
Nel XVI secolo il castello fu distrutto dagli spagnoli e ricostruito successivamente dai Gandolfi.
L'ultimo dei Gandolfi, Giuseppe Accellino, lasciò in eredità tutte le sue proprietà di Melazzo alla famiglia Roberti.

- Foto:  Panorama (Acqui sullo sfondo)  Il vecchio borgo     Castello dei Gandolfi     Parrocchiale di S. Bartolomeo

Comune Melazzo
Indirizzo: Piazza XX Settembre, 1
Città: 15010 Melazzo
Telefono/i: +39014441101
Fax: +39014441577
Email: info@comunemelazzo.it 
Sito web: http://www.comunemelazzo.it 

















































Merana

Merana, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 255 m d'alt. nella valle della Bormida di Spigno; 9,33 km²; 195 ab. (Meranesi). Attività agricola. Allevamento.

- Storia -
Dominato dal Marchesato di Spigno per secoli, passo nel 1724 ai Savoia.

Comune Merana
Indirizzo: Palazzo del Municipio
Città: 15010 Merana
Telefono/i: +39014499100
Fax: +390144993900
















































  Molare            
Molare, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 226 m d'alt. alla sinistra dell'Orba; 32,77 km²; 2.122 ab. (Molaresi). L’ abitato è situato sulla riva sinistra del torrente Orba, su di una piccola altura, nelle immediate vicinanze di Ovada.
Il paese ha vissuto un'imponente espansione edilizia sull'asse viario per Ovada, ma conserva ancora un bel centro storico di impianto ligure, il castello (Chiabrera) ed il signorile palazzo Tornielli. Vigneti e aziende enologiche. Parrocchiale di Santa Maria della Pieve del XVIII sec. e castello Chiabrera, rifatto nel XIX sec. in forme medievali. Produzione di vini. Centrale elettrica. Caratteristica, la prima domenica di Quaresima, la sagra del polentone. Nel territorio si trova il lago artificiale di Ortiglieto, ottenuto mediante sbarramento del torrente Orba. Il 13 agosto 1935, per un violento nubifragio, una delle due dighe sul torrente crollò, causando numerose vittime e ingenti danni. In seguito la diga sull'Orba è stata ricostruita.

- Storia -
Fu feudo dei Malaspina di Cremolino, nel secolo XIV passo ai Marchesi del Monferrato, quindi ai Gonzaga di Mantova.
Con la pace di Vienna del 1708, assieme a molti altri paesi del Monferrato, divenne territorio Sabaudo.

- Foto:  Panorama  Chiesa romanica di S. Maria Campare    Castello dei Chiabrera    Parrocchia di S. Urbano    Palazzo Tornielli

Comune Molare
Indirizzo: Piazza Marconi
Città: 15074 Molare
Telefono/i: +390143888121
Fax: +390143888117
Email: info@comune.molare.al.it 
Sito web: http://www.comune.molare.al.it 
















































Mombaldone    

Paese dell’ alto Monferrato situato a 219 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Asti, si estende su di una superficie di 1220 ettari ed ha una popolazione di circa 400 abitanti. (Mombaldonesi).
L’ abitato si sviluppa su di una altura, sul lato sinistro del rio Bogliona, affluente di sinistra del Bormida.

- Storia -
Fu possesso del comune di Asti, poi degli Asinari .Per volere di Carlo V passò ai Savoia. Ebbe come feudatari successivi gli Scarampi e i Ruffini.

- Foto:   Parrocchiale di S. Nicolao    Nel vecchio borgo    Via del centro


Comune di Monbaldone
Telefono
: +39 0144/950680
Email: mombaldone@libero.it
 















































Mongardino                

Mongardino, comune del Piemonte (prov. Asti), a 292 m d'alt. alla destra del Tanaro; 6,74 km²; 951 ab. (Mongardinesi). L’ abitato si estende su di un lungo crinale seguendo la sponda destra del Fiume Tanaro. Cerealicoltura, vigneti e aziende collegate (enologiche). Allevamento del bestiane.

- Storia -
Paese di origine romana , fece parte del comitato di Asti. Fu feudo dei Gardini e nel XVII secolo pervenne ai Savoia

- Foto:  Panorama  Il Castello    Chiesa parrocchiale


Comune Mongardino
Indirizzo: Largo Municipio, 1
Telefono: +39 0141291226
Fax:         +39 0141291442
Web: www.comune.mongardino.at.it
Email: mongardi@provincia.asti.it




 

 

 


















































Montaldeo                    

Montaldèo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 332 m d'alt., alla destra del fiume Orba; 5,19 km²; 344 ab. (Montaldeesi). L’ abitato si estende su di un crinale dominato dal castello quadrato, da qui si gode una vista eccezionale. Sul territorio domina la coltivazione della vite.Vigneti e produzione di vino. Castello merlato del XIV sec., ove nel 1528 la famiglia del signorotto del luogo, Trotti, venne sterminata nel corso di un'insurrezione popolare.

- Storia -
Le prime notizie su Montaldeo risalgono al 925 (X secolo), quando i re Ugo e Lotario donarono il Borgo all’abbazia di San Marziano di Tortona.
Il borgo fu raso al suolo dai genovesi nel 1224 e ricostruito dal Comune di Alessandria. Nel 1340 passò ai Marchesi di Monferrato. Venne occupato nel 1431 da Francesco Sforza per conto del duca di Milano.
Poi il borgo passò a Gian Galeazzo Trotti, membro di una ricca famiglia di Alessandria che divenne tristemente famosa per la “strage dei Trotti” 1528, causata dalle continue vessazioni (tra cui lo “jus primae noctis” ) a cui il feudatario costringeva la popolazione. Infine nel 1531 il borgo passò ai Doria, nobile famiglia genovese i cui discendenti sono ancora oggi proprietari del Castello.
Nel XVII secolo il borgo fu devastato dalle milizie francesi
Nel corso dei secoli XVII e XVIII subì ancora dominazioni da parte delle milizie napoleoniche e degli stessi Savoia.

- Foto:  Panorama  Chiesa di S. Martino    Castello del XII sec.    Castello-faccciata  Panorama del territorio     Panorama arrivando da Mornese

Comune Montaldeo
Indirizzo: Via Ambrogio Doria, 93
Città: 15060 Montaldeo
Telefono/i: +390143849121
Email: comunemontaldeo@libero.it 















































Montaldo B.da               

Montaldo Bórmida, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 346 m d'alt., in posizione elevata tra i corsi della Bormida e dell'Orba; 5,57 km²; 684 ab. (Montaldesi). L’ abitato è situato su di un alto colle che domina la valle del torrente Stanavasso, affluente di destra del fiume Bormida.
Viticoltura e industria enologica.

- Storia -
E’ del 1164 il primo documento che cita “Ambo Carpineta” voce con la quale venivano indicati sia il sito dell’attuale Carpeneto, sia quello di Montaldo.
Montaldo viene citato espressamente la prima volta nel 1348 in un atto stipulato tra gli alessandrini e Luchino Visconti, quando è marchese di Montaldo Tommaso Malaspina. In seguito il paese passa sotto la giurisdizione di Alessandria.
Successivamente, venne infeudato ai Della Valle, ai Ferraris di Orsara ed ai conti Pallavicini Spinola.
Montaldo nei secoli a seguire fu teatro di attacchi, assedi, scorrerie e calamità.
Ancora nel 1854 è da ricordare la comparsa del morbo pestilenziale; fortunatamente le vittime furono poche grazie anche alla protezione di San Rocco, a cui gli si erano rivolti gli abitanti.
A ricordo posero una lapide, visibile sulla facciata dell’oratorio.
A Montaldo c’era un castello circondato da mura con fossato; l’accesso era ad est, a mezzo di un ponte levatoio. Verso ovest invece era difeso da un pendio molto scosceso. Distrutto probabilmente nel XVI secolo, i suoi ruderi furono più tardi usati per costruire la chiesa parrocchiale.

- Foto:  Panorama  Il centro storico    Il Municipio     L'oratorio di S. Rocco

Comune Montaldo Bormida
Indirizzo: Piazza Papa Giovanni XXIII, 1
Città: 15010 Montaldo Bormida
Telefono/i: +39014385141
Email: info@comune.montaldo.al.it 
Sito web: http://www.comune.montaldo.al.it 
















































Montechiaro d'Acqui              

Montechiaro D'Acqui, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 560 m d'alt. nell'alto Monferrato; 17,51 km²; sede comunale in località Montechiaro Alto; 583 ab. (Montechiaresi). Il paese si presenta nettamente diviso in due parti: la frazione Piana nel fondovalle - ormai la zona più popolata, ricca di negozi e di attività produttive - e l'isolato borgo di Montechiaro Alto, sede comunale, estremamente suggestivo per le vie acciottolate, per i voltoni e per le scalinate in arenaria ma quasi disabitato. Il paese si presenta nettamente diviso in due parti: la frazione Piana nel fondovalle - ormai la zona più popolata, ricca di negozi e di attività produttive - e l'isolato borgo di Montechiaro Alto, sede comunale, estremamente suggestivo per le vie acciottolate, per i voltoni e per le scalinate in arenaria ma quasi disabitato. Vigneti e produzione di vino.

- Storia -
In epoca preromana, nel sito dell’attuale frazione Piana si trovava il nucleo di Crixia, abitato dai Liguri Stazielli.
Divenne poi una stazione di posta ,con la construzione della via Aemilia Scauri che collegava Acquae Statiellae a Vada Sabatia, ( Acqui con Vado Ligure) .
Il borgo di Montechiaro Alto sorse invece nell’XI secolo.
Il Marchese del Bosco donò Montechiaro al Comune di Alessandria, ma nel 1284 il paese aveva già riacquistato la sua indipendenza.
Nel 1323 il marchese del Carretto concede agli Asinari il feudo.
Nel 1441 il paese fu conquistato da Francesco Sforza e donato a Bartolomeo del Carretto che a sua volta, nel 1461, lo vendette agli Scarampi, signori di Cairo.
In seguito il feudo passò ai Crivelli e ai Cavoretto di Belvedere.

- Foto:  Panorama  Montechiaro Alto    Santuario della Madonna    Campanile Chiesa di S. Giorgio    Via della Parrocchia     Montechiaro Basso-Chiesa di S. Anna

Comune Montechiaro d'Acqui
 Indirizzo: Palazzo del Municipio
Citta: 15010 Montechiaro d'Acqui
Telefono/i  +390144-92058
montechiaro.acqui@reteunitaria.piemonte.it















































Montechiaro d'Asti            

Montechiaro D'Asti, comune del Piemonte (prov. Asti), a 290 m d'alt. nel Monferrato; 10,14 km²; 1.352 ab. (Montechiaresi). L’ abitato si concentra su di una altura alla sinistra del rio Riale, affluente del Borbore nei pressi di Asti
Vigneti e foraggi. Allevamento di bovini e pollame. Attivo mercato agricolo. Industria alimentare (vino) e dei mobili. Torre civica del XIII sec.; chiese settecentesche di San Bartolomeo e di Santa Caterina. — Nel territorio, chiese romaniche di San Nazario (bel campanile) e dell'Assunta, restaurate.

- Storia -
Dalle piu' antiche fonti documentarie, Monte Chiaro deriverebbe dal latino " mons clarus". E' abbastanza incerto il significato da dare al termine "clarus", per alcuni si deve intendere come "spoglio di alberi" mentre per altri si riferisce alla "bianchezza del terreno".
La nascita di Montechiaro si puo' far risalire al XIII secolo. Antecedentemente, nella zona circostante vi erano tre borgate con le rispettive chiese parrocchiali:
il borgo Mairano con la chiesa dei SS Nazario e Celso distante dal concentrico attuale circa 1800 metri;
il borgo di Maresco, con la chiesa dedicata a S. Vittore che distava dal concentrico altrettanto; il borgo con la la chiesa di Pisenzana distante a poco meno di un migliaio di metri dal colle dove sorge ora il paese.
Ma le popolazioni delle tre borgate a causa delle continue guerre con i vicini furono costrette a raccogliersi sul colle più alto del territorio dove si trova attualmente il paese. Tra il 1191 e 1206, durante la guerra contro il marchesato del Monferrato, Asti fece di Montechiaro una salda e munita fortezza.
Lo stato di alleanza con Asti si protrasse per secoli su un piede di quasi parità . Nel secolo XIV passa sotto i Visconti, successivamente sotto i francesi e infine il paese venne incorporato nello Stato Sabaudo.

- Foto:  Panorama  Municipio e Torre Civica    Pieve di S. Lazzaro    Pieve di Piesenzana    Antico borgo Via centrale

Vedi sull'elenco tel.














































Montegrosso d'Asti            

Montegròsso D'Asti, comune del Piemonte (prov. Asti), a 244 m d'alt. alla sinistra del torrente Tiglione; 15,61 km²; 2.080 ab. (Montegrossesi). L’ abitato si sviluppa su di una altura sulla sponda sinistra del torrente Tiglione Produzione di vini. Fabbricazione di damigiane. Castello del XIII sec., rimaneggiato.

- Storia -
L’origine del Comune di Montegrosso d’Asti è fatta risalire intorno al 1134, quando dopo una pestilenza che decimò gli abitanti di numerose località della valle del torrente Tiglione, i superstiti confluirono sull’alto colle per cercare scampo nella salubrità del luogo.(Il sito dell’ attuale paese)
Il marchese Bonifacio del Vasto vi costruì un castello, imponente per mole e per la presenza di due alte torri che ne costituivano inespugnabile difesa. Le torri vennero demolite pochi decenni dopo, quando, Federico Barbarossa distrusse Chieri ed Asti, coinvolgendo Montegrosso nella stessa sorte.
Assoggettato prima al dominio di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano (1381), il feudo subì, poi, l’occupazione degli spagnoli (1746) e dei francesi. Nello stesso anno passò definitivamente alla Casa Savoia.

- Foto:  Panorama  Castello del XII sec.    Torione del castello    Chiesa parrocchiale


Comune Montegrosso d'Asti
Telefono:  +39 0141 953052
Fax:          +39 0141 953739
Email:
comune@comune.montegrossodasti.at.it






















































Morbello                 

Morbèllo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 446 m d'alt. alla destra del torrente Visone; 23,28 km²; sede comunale a Piazza; 478 ab. (Morbellesi). Adagiato su un territorio verdeggiante di boschi, ricco di zampillanti sorgenti d'acqua a circa 500 m. di altitudine sul livello del mare. E' distribuito in tre frazioni: Piazza, Vallosi, Costa e questo gli conferisce una fisionomia peculiare. Il territorio costituisce un'area di particolare interesse geologico, sia per l'esemplarità degli elementi tettonici che per le grotte ricche di stalattiti e di stalagmiti, sia per la varietà di minerali e di carbone un tempo estratto in quantità abbastanza remunerativa. I ruscelli che scorrono lungo le valli sono ricchi di pagliuzze d'oro. Si può raggiungere facilmente utilizzando l'autostrada da Genova, Milano, Torino, impiegando poco più di un'ora.
Attività agricola. Resti dell'antico castello dei Pallavicino. Parrocchiale di San Sisto.

- Storia -
Risulta da alcuni reperti che fu abitato già nella preistoria. Compare citato per la prima volta in un documento scritto la "Charta di fondazione e donazione dell'Abazia di San Quintino in Spigno" del 4 maggio 991 con il nome di Mirbello. Nel X^ secolo faceva parte del "Comitato d'Acqui" retto dal conte Gaidaldo per conto dei marchesi Aleramici. Da questi passò ai marchesi del Bosco, dai quali discesero i Signori di Morbello che nel 1233 si sottomisero a Genova.
Attraverso Agnese del Bosco metà del paese passa ai Malaspina e l'altra metà va alla figlia Guerriera del Bosco che sposa Leone di Ponzone. Ebbe gli statuti nel 1327 comuni ai paesi vicini da Isnardo Malaspina e dei Marchesi del Monferrato. Con l'estinzione di questi, passò ai Gonzaga di Mantova ed infine agli Spinola e ai Pallavicino.
Il suo castello, posto sulla sommità di un cucuzzolo che sovrasta la frazione Piazza testimonia ancora oggi con i suoi ruderi tutte le vicende assai contrastate dei tempi passati.

- Foto:  Panorama  Ruderi del castello     Palazzo municipale     Parrocchia di S. Sisto

Comune Morbello
Indirizzo: Frazione Piazza, 1
Città: 15010 Morbello
Telefono/i: +390144768146
Email: comunemorbello@libero.it 















































Mornese                  

Mornése, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 380 m d'alt., su un'altura nella zona sorgentifera del torrente Albedosa; 13,3 km²; 726 ab. (Mornesini). E’ un insediamento di vecchie case addossate al grandioso castello dei Doria.Viticoltura e produzione di vini. È dominato dall'antico castello dei Doria, eretto nel XV sec. su una costruzione precedente e rimaneggiato.

- Storia -
Il primo scritto di “Molanesio “ risulta dal contratto del il 15 agosto 1188 di un certo Ottone de Murta.
Intorno al 1270, i Rosso della Volta, una delle famiglie genovesi che partecipano al governo della città scelgono Mornese per erigervi un loro castello.
Nel 1330, l’intera proprietà risulta ceduta alla famiglia Doria
Nel 1366, Mornese appartiene a Luca Doria e ai Doria apparterrà fino al 1574 con l’ estinzione della linea maschile del suo ramo.
Poi il feudo passa a Filippo da Passano.
Nuovi signori si succedono fino al 1844, quando Mornese torna ai Doria, nella persona di Giorgio.

- Foto:   Panorama  Castello dei Doria XIV sec.     Parrocchiale di S. Silvestro    Chiesetta di S. Rocco XVI sec.

Comune Mornese
Indirizzo: Via Doria, 49
Città: 15075 Mornese
Telefono/i: +390143887858
Email: mornese@libero.it 
















































Morsasco               

Morsasco, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 328 m d'alt., sulle alture alla destra della Bormida, a est di Acqui Terme; 10,21 km²; 698 ab. (Morsaschesi).L’ abitato, dominato dal castello, si erge su di una collina da cui si gode una vista di Acqui e su parte della valle Bormida.  Viticoltura. Conserva il castello medievale, più volte rimaneggiato e restaurato.

- Storia -
Nella preistoria il territorio di Morsasco fu abitato dai Liguri Stazielli.
Furono sottomessi dai Romani dopo una lunga e sanguinosa guerra nel 172 A.C. Con la caduta dell'Impero Romano, le nostre terre subirono l'onta delle invasioni barbariche: passarono, o meglio "calpestarono" la nostra regione i Goti, i Visigoti, gli Ostrogoti, gli Unni, i Burgundi, i Longobardi ed i Franchi, antenati di quelle truppe spagnole, francesi e tedesche che nei secoli successivi percorsero il nostro paese.
Le prime notizie certe di Morsasco risalgono al 1224 e precisamente alla donazione da parte dei Marchesi del Bosco, unitamente ad altri territori monferrini, alla Repubblica di Genova. Morsasco passò quindi dai Marchesi del Bosco ai Malaspina di Cremolino. Violante Malaspina, figlia ed erede dell'ultimo marchese nel 1530 portò in dote Morsasco al marito, il conte Gio. Batta Lodron, un colonnello dell'imperatore Carlo V di origine trentina. I conti di Lodrone tennero il feudo sino al 1599 quando, estintasi la linea maschile, lo stesso tornò alla Camera Ducale.
Vincenzo I Gonzaga, Duca del Monferrato, vendette a Barnaba Centurione Scotto di Genova il feudo di Morsasco il 21 di luglio 1599 con il titolo Marchionale. Il nostro paese seguì il destino del Monferrato sino all'avvento dei Savoia nel 1708, entrando a far parte del Regno di Sardegna prima, quella del Regno d'Italia poi, ed infine quella della Repubblica Italiana sino ai giorni nostri.

- Foto:  Castello dei Pallavicino XI sec.     Torre dell'orologio e casa del boia     Chiesa di S. Bartalomeo XVI sec.      Chiesa romanica di S. Vito

Comune Morsasco
Indirizzo: Via Matteotti, 10
Città: 15010 Morsasco
Telefono/i: +39014473022
Fax: +39014473140
Email: comune.morsasco@libero.it 
















































Nizza Monferrato             

Nizza Monferrato, comune del Piemonte (prov. Asti), situato a 138 m d'alt. nell'Alto Monferrato, alla confluenza del torrente Nizza nel Belbo; 30,41 km²; 9.862 ab. (Nicesi). L’ abitato si sviluppa su di una piana ed è attraversato dal torrente Belbo, sovente ne subisce le sue piene con effetti disastrosi.  Mercato dei prodotti agricoli della zona (in particolare ortaggi e uva), ha industrie sviluppate nei settori alimentare (enologico, conserviero), meccanico, dell'abbigliamento, calzaturiero, del mobile. Lavorazione artistica dell'argento. Palazzo Comunale con torre medievale. Busto bronzeo di F. Cirio, dovuto a L. Bistolfi (1913). Fu duramente colpita dalle alluvioni del novembre 1968.

- Storia -
La data di fondazione viene considerata dagli storici l'anno 1225. Sorta intorno all'abbazia di San Giovanni in Lanero dall'unione degli abitanti della zona, dopo la distruzione da parte degli alessandrini di una serie di castelli circostanti. Nel 1235 venne eretto comune e successivamente nel 1264 aderì al marchesato del Monferrato. Passò sotto il controllo degli Aleramo e dei Paleologi poi, nel 1391 fu messa a ferro e fuoco dalle truppe del conte d'Armagnac.
Divenne possesso dei Gonzaga desiderosi di impossessarsi dei suoi territori dove era sviluppata la coltivazione del gelso, l'allevamento del baco da seta e la filatura dei bozzoli. Dopo un periodo molto fiorente, seguirono le carestie le pestilenze (1630), i ripetuti e pesanti assedi.
Fu rasa al suolo e ne furono abbattute le mura di cinta dagli spagnoli
Fu coinvolta nella guerra tra Austria e Francia
Divenne territorio dei Savoia, e fu riconosciuta città Ducale (decreto del 1703). La situazione economica cominciò a rifiorire verso la fine del Settecento con il rinascere dell'industria della seta. Personaggio importante fu Francesco Cirio il "re" delle conserve che, geniale industriale del settore alimentare fece conoscere Nizza e i suoi prodotti a tutto il mondo grazie all'azienda che porta tuttora il suo nome e che ancor oggi è leader del settore.

- Foto:  Panorama  Palazzo municipale del XV sec.     Chiesa di S. Giovanni in Lanero


Comune Nizza Monferrato
Piazza Martiri d'Alessandria 5 
Telefono:    (+39)0141721365 -
Fax:            (+39)0141793301














































Novi Ligure                    

Nòvi Lìgure, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 197 m d'alt. sulle estreme pendici settentrionali dell'Appennino Ligure; 54,22 km²; 29.181 ab. (Novesi). Importante centro di comunicazioni stradali e nodo ferroviario, tra la pianura padana (Alessandria) e Genova, Novi è notevole centro commerciale e industriale, sede di industrie siderurgiche e metallurgiche, meccaniche (biciclette), tessili, elettrotecniche, dolciarie e alimentari, del legno, del vetro, di farmaceutici e prodotti chimici, di materiali da costruzione, ecc. Dominata dai resti del castello medievale (XIII sec.), ha belle chiese barocche: collegiata di Santa Maria Maggiore (XVII sec.), chiese della Maddalena, con pregevole gruppo scultoreo in legno, di Sant'Andrea, con altro notevole gruppo ligneo, di San Pietro. Numerose sono le ville signorili e i palazzi nobiliari costruiti da famiglie patrizie genovesi. Nel palazzo Peloso, Museo d'arte antica e pinacoteca. — Nel territorio, antica chiesa della Pieve (secc. XII-XIII), con affreschi quattrocenteschi.

- Storia -
Menzionata agli inizi dell'XI sec. come Corte Nova, venne successivamente fortificata dai Tortonesi ai quali apparteneva probabilmente fin dal IX sec. Libero Comune dalla metà del XII sec., fu dal Barbarossa di nuovo sottoposta a Tortona, a cui però si sottrasse nel 1230 dandosi al marchese del Monferrato. Tornata nel 1232 a Tortona, fu conquistata nel 1319 da Matteo Visconti, signore di Milano. Ceduta al marchese del Monferrato (1358) e da questo al Comune genovese, ritornò ai Visconti nel 1380, ma nel 1392 fu nuovamente di Genova che la perse nel 1409 in seguito all'occupazione di Facino Cane. Nel 1416, con Filippo Maria Visconti, passò ancora a Milano che la tenne fino al 1447, allorché ritornò definitivamente a Genova, sotto la quale conobbe un periodo fiorente. A Novi affluirono molte famiglie genovesi, come risulta anche dall'attuale dialetto locale. Salvo un periodo nel quale fu occupata da Carlo Emanuele III di Savoia (1746- 1748), Novi seguì le sorti di Genova fino alla Restaurazione del 1815. Fra le battaglie che si combatterono nel suo territorio, famosa quella del 15 agosto 1799 tra i Francesi di Joubert e, caduto questi, di Moreau contro gli Austro-Russi di Suvorov che riuscirono vincitori, determinando la ritirata generale delle forze francesi.

- Foto:  Panorama  Torre del castello     Piazza Dellepiane

Comune Novi Ligure
Indirizzo: Via P. Giacometti, 22
Città: 15067 Novi Ligure
Telefono/i: +390143741291
Fax: +39014372676
Email: urp@comune.noviligure.al.it 
Sito web: http://www.comune.noviligure.al.it














































Orsara                      

Orsara Bòrmida, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 295 m d'alt. nell'alto Monferrato; 5,14 km²; 402 ab. (Orsaresi). L’ abitato si estende su di uno sperone che domina la valle del fiume Bormida. Coltivazioni agricole. Stazione di soggiorno estivo.

- Storia -
Il paese fu possedimento della chiesa di Acqui.
Nel secolo XIII risulta nell'elenco delle terre che il Marchese Guglielmo di Monferrato ricevette in pegno da Federico II di Svevia in cambio di 9000 marche d'oro.
Il feudo passò poi ai Marchesi Malaspina, signori di questa zona nel secoli XIV-XVI.
Fu poi ceduto a Giovan Battista Lodrone. Verso la fine del Cinquecento Orsara fu separata da Morsasco e venduta a Sebastiano Ferraris, la cui famiglia terrà la proprietà del castello fino alla Rivoluzione Francese.
I Ferraris erano una famiglia rivaltese ed ebbe anche il possesso di Castelnuovo Bormida.

- Foto:  Panorama  Chiesa del castello    Torione del castello    Campanile della Parrocchia di S. Martino

Comune Orsara Bormida
Indirizzo: Via Repubblica Argentina, 3
Città: 15010 Orsara Bormida
Telefono/i: +390142367021
Email: sindaco@comune.orsara.al.it 
Sito web: http://www.comune.orsara.al.it 















































Ovada                  

Ovada, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 186 m d'alt., ai confini del Monferrato, presso la confluenza Stura-Orba; 35,33 km²; 12.180 ab. (Ovadesi).Cittadina di fondovalle posta alla confluenza del torrente Stura ed Erro. Importante centro commerciale (mercati) e agricolo (tradizionale produzione di uva da vino, ortaggi, foraggi, cereali, avicoltura), Ovada è anche un attivo centro industriale (mobilifici, industrie metallurgiche, del vetro, metalmeccaniche, elettrotecniche, chimiche, tessili). Stazione di villeggiatura autunnale. Patria di san Paolo della Croce. Conserva scarsi resti medievali, la chiesa di Santa Maria delle Grazie (o San Domenico), gotica, rifatta più volte in epoche successive (dipinti di artisti genovesi secenteschi); l'antica parrocchiale, ora sconsacrata, la cui costruzione risale al 1391 (in epoca barocca la navata di destra venne trasformata nell'oratorio del Battista); l'oratorio dell'Annunziata, barocco (tele di L. Cambiaso, gruppo ligneo del Maragliano); la parrocchiale nuova, dell'Assunta (fine XVIII sec.; statua dell'Assunta di C. Cacciatore). Nel palazzo Spinola, ora dei padri scolopi, sono conservate tele attribuite a Van Dyck, a L. Giordano e a Rosa da Tivoli.

- Storia -
Le origini di Ovada risalgono ai tempi dei Romani. Essa già esisteva come piccolo villaggio ma molto importante poiché trovandosi alla confluenza di due torrenti rappresentava un punto di guado obbligato sulle strade che allora dal mare portavano alla pianura padana; il suo nome era 'Vadum' cioè punto di guado e transito obbligato. Già la si trova citata nelle lettere di Decimo Bruto a Cicerone.
Nota a partire dalla fine del Xsec., Ovada fu feudo degli Obertenghi, dei Ponzone, dei Malaspina, passando infine alla Repubblica di Genova. Conquistata dai Visconti di Milano nel 1348, tornò ai Genovesi nel 1358. Coinvolta, nel XVII sec., nelle lotte tra Genova e i Savoia, occupata dagli Austro-Sardi nel corso della guerra di Successione austriaca (1740- 1748), fu annessa nel 1815 al regno di Sardegna.

- Foto:   Panorama  La Cattedrale Via del centro    Parrocchia e borgo Palazzo Spinola     Municipio-Palazzo Delfini     Chiesa di S. Domenico     Vigna di Dolcetto d'Ovada

Comune Ovada
Indirizzo: Via Torino, 69
Città: 15076 Ovada
Telefono/i: +3901438361
Fax: +390143836222
Email: segreteria@comune.ovada.al.it 
Sito web: http://www.comune.ovada.al.it/ 



















































Pareto                   

Paréto, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 476 m d'alt. nell'Alto Monferrato; 40,91 km²; 688 ab. (Paretesi). Situato su una dorsale collinare che separa la Bormida dall’ Erro, sulla via tra mare e pianura percorsa per secoli da mercanti di acciughe e da pellegrini. .
Il centro storico è fatto di viuzze e case alte e strette, tra cui spicca il cosiddetto castello, un palazzotto medioevale.
Agricoltura e allevamento di bestiame. Turismo. Parrocchiale barocca. Nel territorio, resti di fortificazioni medievali.

- Storia -
Fu a lungo conteso tra i Marchesi del Carretto ed il comune di Genova. .
Nel XIV secolo fu parzialmente ceduta dall’ Imperatore Carlo IV al Vescovo di Acqui. Subì gravi disagi e distruzioni durante la guerra di successione spagnola.

- Foto:  Panorama  Parrocchiale di S. Pietro      Il castello Vicolo nel borgo vecchio

Comune Pareto
Indirizzo: Via Mioglia
Città: 15010 Pareto
Telefono/i: +39019721044
pareto@reteunitaria.piemonte.it





































Parodi Ligure              

Parodi Lìgure, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 360 m d'alt., nell'Alto Monferrato; 12,5 km²; 742 ab. (Parodesi). L’ abitato si allunga sulla dorsale collinare che domina la valle del torrente Albedosa; tutto attorno è coltivazione di vite.
Abitato probabilmente fin dall’epoca pre-romana dalla tribù ligure degli Odiates.Produzione vitivinicola. Resti della fortezza costruita dai Genovesi nel XII sec., distrutta dagli Spagnoli nel XVII sec. Palazzo Guarco, del XVsec.

- Storia -
Nel 1033 il Marchese Adalberto e la moglie Adelasia spinsero i Benedettini di Parma a fondare il Monastero di San Remigio, nella valle vicino al Torrente.
Dopo la battaglia di Legnano, divenne feudo di Genova, poi parte dello Stato Genovese. Successivamente Parodi venne infeudato ai Guasco, che lo tennero fino al 1528, quando la Comunità di Parodi tornò a far parte della Repubblica di Genova.
All’inizio del XVII secolo Parodi fu interessata dalla guerra che oppose Savoiardi e Genovesi, durante la quale l’antico castello venne ridotto a un cumulo di macerie.
Nel secolo seguente, durante la guerra tra Genova e gli Austriaci (1745-1748), Parodi venne occupata dai Piemontesi ma fu poi restituita a Genova dopo la pace .
Passato il periodo napoleonico, nel 1815, con la Restaurazione fu annesso al Regno di Sardegna.

- Foto:  Panorama  Il paese e la terra calcare dei vigneti      Ruderi del castello   Parrocchia di S. Rocco XVII sec.    Ruderi del castello   Vista da Ponente

Comune Parodi Ligure
Indirizzo: Via Municipio
Città: 15060 Parodi Ligure
Telefono/i: +390143681105
Fax: +390143681481
Email: parodi@tin.it














































Passerano Marmorito          

Paese del Monferrato situato a 320 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Asti, si sviluppa su di una superficie di 1200 ettari ed ha una popolazione di circa 450 abitanti (Passeranesi).
L’ abitato si allinea su di un ampio crinale , all’ interno del bacino iniziale del torrente Triversa .

- Storia -
Feudo dei Radicati. Carlo V concesse loro il privilegio di coniare monete. I Savoia la diedero in feudo ai Pallavicino.

- Foto:  Panorama  Il campanile parrocchiale     Castello dei Radicati


Comune Passerano Marmorito
Via al castello, 4
Telefono: +39  0141903600
Fax:        +39  0141903601
















































Pasturana

Pasturana, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 214 m d'alt., nel Monferrato; 5,26 km²; 935 ab. (Pasturanesi). L’ abitato si estende su di una piccola altura alla destra del torrente Lemme, segna il confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria - Tortona. Coltivazioni agricole.

- Storia -
Le prime notizie compaiono nel 951 quando Ottone I sposa la regina Adelaide e le riconferma in dote tutte le <ì>"Cortes" che già prima possedeva e cioè: Baserigutia, Frisinaria, Pozzolo, Pastoriana ecc.... "cun Corum pertinentiis". La regina Adelaide donò molte terre al monastero di S. Salvatore di Pavia tra cui Pasturana.
Tale donazione fu confermata con diploma di Ottone I Imperatore, suo marito, fra il 956 ed il 979. Non esiste più tale atto, ma esso è citato nell'atto di Ottone II, suo figlio, a lui succeduto nel 981. Ottone III con diploma dell'anno 1000, 6 luglio, confermò definitivamente le disposizioni della nonna Adelaide.      
Pasturana viene citata nel 1179 fra gli alessandrini e Fresonara per lo sbocco verso l'alta val d'Orba. Presto la accusarono i genovesi i quali non potendola difendere la consegnarono agli alessandrini nel 1182. Nel maggio del 1202 Genova e Tortona rinnovano il patto per la tutela della strada fra le due città attraverso Gavi. Con quel patto Tortona rinuncia ai suoi diritti su Gavi, Pasturana , ecc....
Pasturana fu epicentro nella battaglia del 1799 fra gli astro-russi e i francesi di Napoleone.
In questa battaglia morirono circa 6500 francesi, 4500 furono fatti prigionieri e fra questi tre generali (Colli, Perignon, Gronchi ) arrestati proprio a Pasturana.
Nel 1864 Patrurana è comune del mandamento di Capriata, provincia di Novi, diocesi di Alessandria e dipende dal senato di Genova.

- Foto: Castello degli Spinola XIV sec.     Il vecchio borgo    Parrocchia di S. Martino     Pieve del VII sec.

Comune Pasturana
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15060 Pasturana
Telefono/i: +39014358171
Fax: +39014358520
Email: pasturana@comune.pasturana.al.it 
Sito web: http://www.comune.pasturana.al.it/ 













































Ponti                      

Pónti, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 185 m d'alt. nell'Alto Monferrato, sulla destra della Bormida di Spigno; 12,4 km²; 727 ab. (Pontesi). E’ situato nel fondovalle, sulla sponda di sinistra del torrente Bormida, sulla via di comunicazione per il mare. Produzione di uva, vini (barbera, dolcetto, freisa, moscato), frutta, ortaggi, cereali e foraggi. Allevamento di bestiame. Confezioni. Dominato dai resti del medievale castello dei Del Carretto, conserva un'antica parrocchiale romanica (rimaneggiata) e ha una parrocchiale nuova, del 1897. — Tradizionale manifestazione carnevalesca è la “festa del polentone”, di antica origine, consistente in un colossale, gratuito banchetto pubblico a base di polenta.

- Storia -
Ponti sorgeva a guardia e a servizio di posta della Via Aemilia Scauri, che collegava Aquae Statiellae e Vada Sabatia. (Acqui e Vado Ligure) .
Resta un miliario del tempo di Antonino Pio, conservato sotto i portici del Comune.
Bonifacio di Ponti sognò di costruire uno stato autonomo opponendosi alle mire di Asti, di Acqui e dei Marchesi di Monferrato. L'esito fu negativo ma a testimonianza di quell' illusione resta la splendida torre rotonda di Roccaverano, fatta costruire dal Marchese a difesa dei suoi domini .
Nel 1209 Asti si impossessò del borgo, che poi ritornò ai legittimi signori, i quali ne infeudarono parte ai loro cugini di Ponzone.
Fu territorio del Marchesato di Monferrato, feudo a varie famiglie, tra cui i Negri di Sanfront.
Nel XVIII entrò a far parte dei domini sabaudi.

- Foto:  Panorama  Borgo vecchio e ferrovia per Savona    Chiesa parrocchiale

Comune Ponti
Indirizzo: Piazza XX Settembre, 1
Città: 15010 Ponti
Telefono/i: +390144596142
Fax: +390144596273
Email: comune-di-ponti@libero.it














































Ponzone
                

Ponzóne, comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 606 m d'alt. alla destra del torrente Erro, affluente della Bormida; 69,42 km²; 1.188 ab. (Ponzonesi). Collocato sul crinale spartiacque tra i torrenti Erro e Visone, è considerato "seconda veduta panoramica d'Italia". Viti, cereali, frutta. Tipica produzione di salumi. Lavorazione artigianale del legno. Turismo. La parrocchiale (fine del XVI sec.) conserva una scultura in legno del Maragliano. — Nel territorio è l'antico santuario della Pieve, ricostruito nel XVIIIsec.

- Storia -
È menzionata col nome latino di Pontianum per la prima volta in un documento imperiale del X sec. Nel XII sec. divenne, per concessione del Barbarossa, possedimento di un ramo della famiglia degli Aleramici, che ne fece il capoluogo di un esteso marchesato mantenutosi fino al 1344, allorché cadde in mano genovese conservando tuttavia taluni privilegi. Passata ai marchesi del Monferrato (seconda metà del XIV sec.), quindi ai Gonzaga, conquistata e smantellata dagli Spagnoli nel 1646, fu poi (1707) definitivamente incorporata nello Stato sabaudo.

- Foto:  Panorama  Parrocchiale di S. Michele    La meridiana della Parrocchia    I Portici del centro

Comune Ponzone
Indirizzo: Palazzo del Municipio
Città: 15010 Ponzone
Telefono/i: +39014478103
Fax: +39014478362
Email: posta@comuneponzone.it 
Sito web: http://www.comuneponzone.it 














































Pozzolo Formigaro                 

Pozzòlo Formigaro, comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 171 m d'alt., alla sinistra della Scrivia; 35,59 km²; 4.832 ab. (Pozzolesi). Agricoltura (frumento). Attività industriale. Castello medievale ricostruito quasi integralmente nel XV sec.

- Storia -
Menzionata in documenti medievali come Puteolus Formicae, dalla fine dell'XI sec. appartenne a Tortona che la munì di un castello. Nel 1165 fu conquistata da milizie pavesi alleate del Barbarossa e più tardi divenne possedimento dei marchesi del Bosco, tornando però nel 1210 in dominio di Tortona, nel cui ambito si resse con istituti comunali. Nel 1447 fu conquistata per Milano da Bartolomeo Colleoni. Fu quindi feudo di varie famiglie (Attendolo, Sauli, Del Maino, Scaglia), finché, nel 1748, fu annessa allo Stato sabaudo.

- Foto:  Panorama d'epoca  Chiesa delle Ghiare      Il castello     Castello part. torre      Portone del castello 
Mulino vecchio    Piazza Italia

Comune Pozzolo Formigaro
Indirizzo: Piazza Castello
Città: 15068 Pozzolo Formigaro
Telefono/i: +390143417054
Fax: +390143418872
Email: pozzolo.segret@idp.it 














































Prasco

Prasco, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 245 m d'alt., nell'Alto Monferrato; 6,06 km²; 520 ab. (Praschesi). il suo centro storico è ubicato ai giorni nostri a metà collina nel tratto compreso tra Ovada e Acqui Terme, a sinistra del torrente Caramagna. Il nucleo abitato era originariamente situato nel fondo valle, in prossimità della zona attualmente occupata dal cimitero , all'interno del quale si osserva la medievale chiesetta romanica, probabilmente di origine pievana. Nel territorio attiguo all'area cimiteriale, durante gli scavi iniziati nel 1998 al fine di ottenere un indispensabile ampliamento del vecchio camposanto, sono venuti alla luce frammenti di vasi, cocciami di anfore, monete e resti murari di insediamenti di epoca romana risalenti al I e II secolo dopo Cristo. Produzione vitivinicola (vino dolcetto); allevamento. Turismo. Conserva il castello di origine medievale, rifatto nel XVI sec., e la chiesa quattrocentesca di San Nazzaro.

- Storia -
Le prime menzioni di Prasco e del suo castello risalgono al periodo aleramico. Il processo di frazionamento dell'antico dominio imperiale aveva assegnato la proprietà della villa e castello di Prasco ai marchesi di Occimiano. Verso la fine del XII secolo (il 4 luglio 1198) i marchesi di Occimiano effettuarono la concessione di ogni loro pertinenza ai marchesi Del Bosco della linea aleramica discendente da Anselmo del ramo savonese: si trattava di tutti quei beni " allodiali", che cioè formavano oggetto di proprietà privata franca da ogni onere e da ogni servitù feudale, di cui avevano legittimo e totale potere di disporre e che comprendevano appunto la villa e il castello di Prasco.
Nel 1240 Federico Malaspina, del ramo dei marchesi di Villafranca, divenne il primo feudatario di Prasco in seguito all'avvenuto suo matrimonio con Agnese, unica figlia del marchese Guglielmo del Bosco, la quale aveva ereditato dal padre il feudo di Cremolino e la metà di altri dodici feudi tra i quali quello di Prasco. Federico deve pertanto essere considerato il capostipite del ramo dei Malaspina di Cremolino, che furono feudatari di Prasco per un periodo durato 214 anni.
Nel 1454 il feudo passò ai De Regibus, nobile famiglia originaria di Vercelli aggregata all'albergo Doria di Genova. Questa casata pervenne al dominio feudale per ragioni dotali, in quanto Sofrone De Regibus contrasse matrimonio con Battistina Malaspina alla quale era stata assegnato il feudo di Prasco in pagamento di dote. I De Regibus mantennero l'investitura e furono feudatari di Prasco per un periodo durato 185 anni.
Nel 1639 il feudo di Prasco divenne proprietà degli Spinola.

- Foto:   Castello dei Malaspina     Pieve di S. Nazario     Chiesa parrocchiale   Parrocchia in pietra

Comune Prasco
Indirizzo: Via Roma, 2
Città: 15010 Prasco
Telefono/i: +390144375703
Fax: +390144375703
Email: cprasco@tiscalinet.it 














































Predosa

Predósa [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 136 m d'alt. sulla sponda sinistra del torrente Orba, nel Monferrato; 32,91 km²; 2.083 ab. (Predosini). E’ situato al confine tra il Monferrato e la piana di Alessandria – Tortona; l’ abitato situato in una zona pianeggiante, sorge sulla riva sinistra del torrente OrbaColtivazioni agricole (vite) e allevamento del bestiame. Attività artigianali. Parrocchiale del XVI sec., rimaneggiata.

- Storia -
Si presume che possa avere origini antiche, tuttavia solo nel 1100 in suo nome compare su alcuni documenti.
Sicuramente verso la fine del 1300 Predosa fa parte di Castellazzo Bormida.
Nel XV secolo è feudo degli Sforza.
I Visconti lo infeudano ai Beccaria. A quell'epoca risulta l'esistenza di un castello, come si rileva da uno strumento datato 16 Maggio 1567 in cui i Beccaria ne risultano i proprietari. Nel XVI secolo diventa proprietà degli Spinola.
Nel 1619 è feudo dei Marchesi Guasco di Solero.
Nel 1707, con la pace di Vienna, il paese viene annesso definitivamente allo Stato Sabaudo dei Savoia.
Nel corso dei secoli ed in particolare durante il 1700 molti eserciti si trovarono a depredare la zona: non solo italiani, ma anche Francesi e Spagnoli.

- Foto:  Chiesa di S. Rocco    Giardino del Municipio    Parrocchia SS. Natività di Maria

Comune Predosa
Indirizzo: Piazza Matteotti, 2
Città: 15077 Predosa
Telefono/i: +39013171224
Fax: +39013171644
Email: predosa@idp.it
Sito web: http://www.clienti.idp.it/comuni/_predosa













































Quattordio

Quattòrdio, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 135 m d'alt., a ovest della città di Alessandria, presso la riva sinistra del Tanaro; 17,79 km²; 1.864 ab. (Quattordiesi). L’abitato si estende sulla piana alluvionale sulla riva sinistra del Tanaro,
è circondato da gigantesche fabbriche chimiche e non ha alcuna caratteristica della regione monferrina. Notevole centro industriale (vernici, prodotti chimici, materiale elettrico, costruzioni edili, ecc.) e agricolo. — Nel territorio, la medievale Rocca Civalieri.

- Storia -
Territorio del Vescovato di Asti, nel XV secolo fu conquistato dai Visconti e passò ad Alessandria . Durante le guerre di successione franco- spagnole del 1600 subì saccheggi e devastazioni.
Nel 700 entrò a far parte dei domini Sabaudi.

- Foto:  Chiesa di S. Pietro    Palazzo Tapparoni    Palazzo del Municipio    Lo stemma

Comune Quattordio
Indirizzo: Via Civalieri
Città: 15028 Quattordio
Telefono/i: +390131773581
Fax: +390131773861
Email: info@comune.quattordio.al.it 
Sito web: http://www.comuninprovincia.it/al/quattordio














































Ricaldone
 
                   

Ricaldóne, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 283 m d'alt. nell'Alto Monferrato; 10,61 km²; 682 ab. (Ricaldonesi). L’ abitato, situato a mezza collina si estende lungo la strada principale. Il paesaggio è dominato dalla presenza di vigneti, quasi sempre di ottima qualità. Agricoltura (in particolare viticoltura e produzione di vino).

- Storia -
Citato come Runcus Aldonis tra i beni dell'abbazia di San Quintino di Spigno nel 1178, il paese passò ben presto ai Marchesi di Monferrato.
Fu distrutto dagli Alessandrini nel 1199.
Nel 1430 i Marchesi di Incisa, alleati di Milano e del Monferrato, ottennero la signoria di Ricaldone dai Visconti, che fu confermata da una bolla dell'Imperatore Sigismondo.
Nel 1518 il Marchese Guglielmo lasciò Ricaldone alla moglie Anna d'Alençon; poi il paese passò in varie mani, fino a giungere alla famiglia Gandolfi di Melazzo, originaria di Porto Maurizio.
Tra i personaggi illustri di Ricaldone va ricordato il cantautore Luigi Tenco, morto suicida a sepolto nel piccolo cimitero del paese.

- Foto:  Panorama  Chiesa parrocchiale    Facciata della Chiesa dei Batù   La Chiesetta

Comune Ricaldone
Indirizzo: Via Roma, 6
Città: 15010 Ricaldone
Telefono/i: +39014474120
Email: com.ricaldone@libero.it 














































Rivalta Bormida

Rivalta Bórmida, comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 140 m d'alt. nell'Alto Monferrato, alla destra della Bormida; 10,04 km²; 1.440 ab. (Rivaltesi). L’ abitato si estende su di una piccola altura, sulla riva destra del basso corso del fiume Bormida. Centro agricolo (cereali, ortaggi, foraggi, allevamento di bestiame, viticoltura e produzione di vino). Attività industriali e artigianali. Parrocchiale di San Michele, del XIII sec., ampiamente rifatta in epoca barocca.

- Storia -
Le più antiche tracce sono riconducibili al periodo romano.
Nel 1216 si costituisce in libero Comune ed emana propri statuti
Nel 1331, il Consiglio Comunale decide di sottomettersi al Marchese del Monferrato ed ai suoi successori. Nel 1487 il marchese Guglielmo per onorare un debito vende il feudo.
Viene poi comprato e venduto parecchie volte, a Signori che non hanno mai dimorato nel borgo. Nel 1680 il feudo è acquistato da Giacomo Ottaviano Ghilini marchese di Maranzana, ed a questa famiglia rimane sino all'estinzione dei diritti feudali nel 1797. Per secoli, dal 1331 al 1708, il borgo ha svolto la funzione di fortezza di confine del Marchesato di Monferrato con lo Stato di Milano.
Nel 1708 con la pace di Vienna diventa territorio Sabaudo.

- Foto:  La piazza municipale   Il Municipio    Palazzo dei Torre   Parrocchiale di S. Michele

Comune Rivalta Bormida
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II
Città: 15010 Rivalta Bormida
Telefono/i: +390144372163
Email: rivalta.bormida@libero.it 













































Rivarone
                

Paese del Monferrato Casalese situato a 103 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 610 ettari ed ha una popolazione di circa 350 abitanti (Rivaronesi) L’ abitato si estende su di una piana leggermente ondulata a ridosso della riva sinistra del fiume Tanaro.
Una volta esisteva un castello a picco sull’ argine, ora a ricordo vi è una piazza.

- Storia -
Possesso del Monastero di S.Pietro di Pavia fu poi dominio dei Bellingeri. Nel medioevo si chiamava Rivarzi.

- Foto:  Panorama  Chiesa parrocchiale    Casa dei Servizi Sociali     Piazza Castello

Comune Rivarone
Indirizzo: Via Bassignana 35
Città: 15040 Rivarone
Telefono/i: +390131976127
Fax: +390131976001

















































Rocca Grimalda 
           

Ròcca Grimalda, comune del Piemonte (prov. Alessandria), in pittoresca posizione a 273 m d'alt. nella valle dell'Orba; 15,64 km²; 1.307 ab. (Rocchesi). L’ abitato sorge su di uno sperone roccioso che domina la riva sinistra del torrente Orba. Viticoltura e produzione di vino (dolcetto). Boschi. Torrione cilindrico trecentesco, resto dell'antico castello. Parrocchiale di San Giacomo, con facciata del XVIII sec.

- Storia -
Le origini sono incerte e sporadici ritrovamenti archeologici farebbero risalire i primi insediamenti alla presenza di popolazioni liguri in epoca pre - romana.
Nel 963 Rocca Grimalda rientra fra i territori concessi dall’ imperatore Ottone ai Marchesi Aleramici del Monferrato. Nel 1164 Rocca Grimalda fu concessa in feudo a Guglielmo del Monferrato da Federico Barbarossa.
Nel XIII secolo fu data ai marchesi di Gavi, e successivamente passò ai genovesi. Questi ne investirono i Malaspina.
Nel 1355, detta Rocca Val d’Orba, fu nuovamente concessa ai marchesi del Monferrato e, in seguito all’occupazione dei milanesi, fu assegnata nel 1440 da Filippo Maria Visconti a Galeazzo Trotti.
I Trotti, famiglia di capitani di ventura, , lo vendettero definitivamente ai Grimaldi, patrizi genovesi, che dominarono il paese fino ai primi del XIX secolo.
Particolarmente dura fu l’occupazione francese del 1650 che comportò la distruzione di gran parte della cinta muraria difensiva, durante la guerra di successione austriaca del XVIII secolo, truppe austriache, spagnole e francesi si dettero battaglia per il possesso della rocca.

- Foto:  Panorama  Chiesa parrocchiale    Il Castello XII sec.    Il Castello dall'alto     S. Libania a picco sull'Orba    Il Municipio e le scuole    Paesaggio

Comune Rocca Grimalda
Indirizzo: Palazzo del Municipio
Città: 15078 Rocca Grimalda
Telefono/i: +390143873121
Fax: +390143873494
Email: comune.roccagrimalda@libero.it 
Sito web: http://www.ovada.it/roccagrimalda














































San Cristoforo               

San Cristoforo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 301 m d'alt. sulle ultime pendici collinari dell'Appennino Ligure; 3,59 km²; 591 ab. (Sancristoforesi). Produzione vitivinicola; cereali, foraggi (bestiame). Castello del XIV sec., restaurato; vi pernottò Napoleone Bonaparte (nel 1796) il quale vi dimenticò il proprio cappello. Parrocchiale cinquecentesca di San Cristoforo (rimaneggiata).

- Storia -
D'antica origine, fu dominato dagli Spinola nel 1313. Intorno alla Torre "del Gazzolo" si sviluppò l'abitato; seguì le principali vicende degli altri centri limitrofi: poi passò al Ducato di Mantova, e nel 1735 ai Savoia.

- Foto:  Panorama  Il castello e il vecchio borgo     Panorama dai vigneti

Comune San Cristoforo
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15060 San Cristoforo
Telefono/i: +390143882120
Fax: +390143682260
Email: comune.sancristoforo@libero.it














































Serravalle Scrivia               

Serravalle Scrivia, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 230 m d'alt., allo sbocco in pianura della Scrivia, presso la confluenza della val Borbera; 16,02 km²; 6.078 ab. (Serravallesi). Importante centro commerciale e industriale, con stabilimenti metallurgici e meccanici, raffinerie di oli minerali, distillerie, industrie alimentari e dolciarie, materie plastiche, fertilizzanti, materiali da costruzione. Agricoltura. Nodo stradale e ferroviario. — Nel territorio, interessanti resti della romana Libarna.

- Storia -
Formatosi dalla città romana di Libarna, il "Castrum Arimanorum" nel Medi Evo appartenne all'Episcopato di Tortona. Il Castello fu distrutto da Federico Barbarossa nel 1155. Pervenne agli Spinola nel 1313, ai Visconti nel 1381 e al Ducato di Milano nel 1580. Drante la Guerra di Successione Spagnola passo (1713) agli Austriaci; e nel 1738 ai Savoia. Durante la seconda coalizione antinapoleonica i Francesi che presidiavano Serravalle, assediati dagli Austro-Russi, furono costretti alla resa (7 agosto 1799).

- Foto:  Panorama  Chiesa SS. Martino e Stefano

Comune Serravalle Scrivia
Indirizzo: Via Berthoud, 49
Città: 15069 Serravalle Scrivia
Telefono/i: +390143609411
Fax: +39014381522
Email: segretario@comune.serravalle-scrivia.al.it 
Sito web: http://www.comune.serravalle-scrivia.al.it 














































Sezzadio

Sezzadio, comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 127 m d'alt. nella piana alla destra della Bormida, sul torrente Stanavazzo; 34 km²; 1.404 ab. (Sezzadiesi). Centro agricolo. Industria meccanica, tessile, alimentare. Lavorazione del legno. Parrocchiale gotica moderna, con cupola e campanile grandiosi; chiesa romanica di Santo Stefano (rimaneggiata; affreschi del XV sec.).  Nel territorio, abbazia di SantaGiustina.

- Storia -
D'origine romana, con forma quadrata e vie ad angolo retto, "Sexadium" appartenne nel Medio Evo ad Acqui. Nel 938 Re Ugo lo concesse alla Regina Berta, come dono di nozze. Enrico IV lo distrusse nel 1080 e nel secolo successivo venne dominato dai Marchesi del Monferrato. Pervenuto a Alessandria, venne infeudato ai Calcamuggi, ai Tigna, ai Donabona ed ai Feruffini. Fi saccheggiato dai francesi nel 1321, e nel 1375 danneggiato da varie ribellioni locali. Dai Visconti pervenne, nel 1716, ai Savoia. Fino al 1916 fu denominato "Sezzè".

- Foto:  Abazia di Santa Giustina     Il cortile    Il pozzo

Comune Sezzadio
Indirizzo: Piazza della Libertà, 37
Città: 15079 Sezzadio
Telefono/i: +390131703119
Fax: +390131703240
Email:  comsez@tin.it













































Silvano d'Orba               

Silvano D'Órba, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 175 m d'alt. sulle propaggini collinari dell'Appennino Ligure, nella valle dell'Orba; 12,08 km²; 1.841 ab. (Silvanesi). L’ abitato si estende su di in un territorio collinare, alla confluenza tra il torrente Piota e l’ Orba per poi defluire lentamente nella piana sottostante, dove scorre la strada che collega Alessandria e la pianura Padana al Mare.Viticoltura e produzione di vino.

- Storia -
 Borgo di origine medioevale, fu feudo dei Marchesi del Bosco. Nel XII secolo passò sotto il dominio di Alessandria, quindi di Genova. Successivamente fu possesso dei Marchesi del Monferrato e fu feudo degli Adorno e dei Botta .
Nel 1814 entrò a far parte dei territori Sabaudi.

- Foto:  Panorama  Chiesa di S. Sebastiano   Il castello degli Adorno (1492)    Chiesa di S. Pietro   Ruderi del Vecchio Torione    La chiesa e il castello

Comune Silvano d'Orba
Indirizzo: Via Roma, 31
Città: 15060 Silvano d'Orba
Telefono/i: +390143841491
Fax: +390143841154
Email: sildor@tin.it 














































Spigno Monferrato        


Spigno Monferrato, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 258 m d'alt. alla destra della Bormida di Spigno; 54,96 km²; 1.330 ab. (Spignesi). E’ situato nel fondovalle, sulla sponda di sinistra del torrente Bormida, sulla via di comunicazione per il mare. Sovrasta l’ abitato un enorme lago artificiale per la produzione di energia elettrica. Produzioni agricole e allevamento. Attività industriale (metallurgia, energia idroelettrica). Di origine romana (resti archeologici), conserva un ponte del XV sec.; parrocchiale barocca di Sant'Ambrogio.

- Storia -
Il paese si raccoglie attorno al sito fortificato del castello, distrutto dagli Spagnoli nel XVII secolo .
Ai tempi di Roma passava la via Aemilia Scauri, che collegava Aquae Statiellae (Acqui Terme) con Vada Sabatia (Vado Ligure) e nell'Alto Medioevo venne fondata l'abbazia di San Quintino, che estendeva i suoi domini dalla Liguria alla pianura alessandrina.
Nel medioevo appartenne ai Marchesi del Monferrato. Nel XV secolo passò a Milano con i Del Carretto come feudatari prima e con gli Asinari poi.
Nel 1724 divenne territorio Sabaudo e come feudataria la Contessa di San Sebastiano.

- Foto:  Abazia di S. Quintino   Parrocchiale di S. Ambrogio    Ponte medioevale

Comune Spigno Monferrato
Indirizzo: Piazza Garibaldi
Città: 15018 Spigno Monferrato
Telefono/i: +39014491155
Fax: +39014491244
Email: comunespigno@mclink.it














































Strevi                   

Strévi, comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 140 m d'alt. nell'Alto Monferrato, sulla sinistra della Bormida; 15,21 km²; 1.874 ab. (Strevesi). E’ situato nel fondovalle, sulla sponda di sinistra del torrente Bormida, sulla via di comunicazione per il mare. Vini pregiati( il famoso moscato di Strevi). Attività industriale. L'abitato, che si estende parte in piano e parte su un colle, conserva un antico castello molto rimaneggiato, oggi sede del comune. Ville dei secc. XVI -XIX.

- Storia -
Il primo nucleo abitato dovette corrispondere al Borgo Inferiore e solo in seguito la popolazione si arroccò nell'attuale Borgo Superiore.
Nel 991 Strevi è citato tra i possedimenti dell'abbazia di San Quintino di Spigno.
Nel periodo delle lotte tra le Diocesi di Alessandria e di Acqui, Strevi godette di una certa autonomia, reggendosi con governo consolare, che si trasformò in vero e proprio Comune intorno al 1259, epoca in cui venne anche edificato il castello.
Nel 1334 passò sotto la dominazione dei Paleologhi di Monferrato, che poi cedettero il feudo ai Della Rocchetta, ai Valperga e infine ai Serra di Genova.
All'epoca della Rivoluzione Francese Strevi fu uno dei principali centri della resistenza agli invasori d'Oltralpe; in quel periodo andò bruciata gran parte del materiale dell' archivio storico.

- Foto:  Panorama  Chiesa parrocchiale    Mura del Municipio    Via centrale

Comune Strevi
Indirizzo: Piazza Matteotti, 8
Città: 15019 Strevi
Telefono/i: +390144363124
Fax: +390144372741
Email: sindaco@comune.strevi.al.it
Sito web: http://www.comune.strevi.al.it/ 














































Tagliolo Monferrato           

Tagliòlo Monferrato, comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 315 m d'alt. su un'altura, presso la confluenza della Stura nell'Orba; 25,91 km²; 1.433 ab. (Tagliolesi). Coltivazione della vite (produzione di vino) e dei cereali. Artigianato (ferro e legno). Notevole il castello medievale (Pinelli-Gentile), rimaneggiato a più riprese e restaurato nel XIX sec.

- Storia -
Sorto inizialmente come torre segnaletica, con diploma del marzo 967 veniva infeudato da Ottone I al marchese Aleramo.
Successivamente Tagliolo fu assegnato ai Marchesi del Bosco che lo ebbero in signoria fino agli inizi del 1200.
Nel 1210, Ottone, Marchese del Bosco, cede Tagliolo ai Genovesi. Nel 1273 il feudo viene ceduto a Tommaso Malaspina.
Nel 1431 Tagliolo è conquistata da Francesco Sforza e quindi passa al Ducato di Milano e perciò all’impero.
NeI 1452 Stefano Doria, Conte di Montaldeo, ebbe investitura del feudo di Tagliolo, successivamente passò alla famiglia Gentile. Il trattato di Vienna del 1736 assegnò Tagliolo al Regno di Sardegna.

- Foto:  Panorama  La Parrocchia   Il castello Pinelli Gentile     Ingresso del castello ed enoteca

Comune Tagliolo Monferrato
Indirizzo: Via Roma, 2
Città: 15070 Tagliolo Monferrato
Telefono/i: +39014389171
Fax: +390143896133
Email: tagliolo@libero.it


 










































Tassarolo              

Tassaròlo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 280 m d'alt. nel Novese; 7,09 km²; 581 ab. (Tassarolesi). Produzione agricola (cereali, vigneti). Allevamento del bestiame.

- Storia -
Di oscure origini, fu possesso dei Marchesi di Gavi nel 1172; poi pervenne agli Spinola di Lucoli. Venne ceduto nel sec. XV al Duca di Mantova, ed appartenne in seguito ai Savoia.

- Foto:   Panorama 

Comune Tassarolo
Indirizzo: Piazza Libertà
Città: 15061 Tassarolo
Telefono/i: +390143342003
Sito web: http://www.comunetassarolo.it/ 
Email: tassarolo@idp.it
















































Terzo                     

Tèrzo, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 222 m d'alt. nel Monferrato; 8,77 km²; 855 ab. (Terzesi). E’ situato nel fondovalle, sulla sponda di sinistra del torrente Bormida, sulla via di comunicazione per il mare. Produzione agricola (cereali, vigneti). Allevamento del bestiame.

- Storia -
Terzo deve il nome al fatto di essere sorto al terzo miglio stradale da Aquae Statiellae (Acqui Terme). In epoca romana il territorio era attraversato dall ”Aemilia Scauri”, importante via per le Gallie che univa Acqui a Vado Ligure.
La sua torre è in comunicazione visiva con numerosi luoghi fortificati del circondario; dalla cima di essa, infatti si scorgono i paesi di Orsara, Montaldo Bormida, Carpeneto, Morsasco, Cavatore, le cime delle Langhe, si riconoscono S. Giorgio Scarampi e Roccaverano; infine, a nord, non molto discosta, s’intravvede la parrocchiale di Montabone un tempo affiancata dal castello.
Fu proprietà dei vescovi di Acqui, poi dei Malaspina, dei conti di Biandrate e dei Leardi di Casale.
Alla fine del XVII secolo fu distrutta dagli Austriaci.

- Foto:  Panorama  Parrocchiale di S. Maurizio   La Torre     Acqui visto da Terzo

Comune Terzo
Indirizzo: Palazzo Comunale
Città: 15010 Terzo
Telefono/i: +390144594264
Fax: +390144594461
Email: comuneterzo@libero.it 













































Tortona  
                          

Tortóna, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 114 m d'alt. alla destra della Scrivia, al margine tra la pianura di Marengo e le estreme pendici collinari dell'Appennino Ligure; 99,29 km²; 26.910 ab. (Tortonesi). Sede vescovile. Situata sulla principale direttrice di traffico tra Milano e Genova, Tortona ha realizzato dopo la seconda guerra mondiale un notevole sviluppo industriale, rilevante anche nella vicina frazione di Rivalta Scrivia, importante località di deposito di merci in transito, provenienti dal porto di Genova. Attive sono le industrie meccaniche (macchine agricole, macchine utensili, autoveicoli industriali, ecc.), tessili (cotonificio), della carta, delle confezioni, delle materie plastiche, mobilifici, materiali da costruzioni, ceramiche, esplosivi (Rivalta Scrivia), alimentari (molino, salumificio, estratti alimentari), dolciumi. Fiorente è il commercio, anche per i prodotti agricoli della zona (vini, ortaggi, fragole, cereali, barbabietole da zucchero).

- Storia -
È l'antica Dertona, città ligure eretta a colonia tra il 122 e il 118 a.C. Fu importante nodo stradale, in quanto punto d'incontro delle vie Fulvia, Postumia ed Aemilia Scauri. Tortona fu tra le prime città dell'Italia centrosettentrionale a sollevarsi contro l'Impero in difesa della propria autonomia comunale. Nel corso di tali lotte Federico Barbarossa, valendosi dell'appoggio di Pavia contro la quale Tortona era stata in guerra dopo il 1107, s'impadronì della città nel 1155 e la distrusse. Ricostruita poco dopo, grazie anche all'aiuto di Milano, nuovamente saccheggiata dagli imperiali nel 1162, aderì poi alla prima Lega lombarda e restaurò la propria autonomia comunale, confermata ufficialmente più tardi dalla pace di Costanza (1183). Costretta a sottomettersi a Oberto II Pallavicino (1261-1266), a Guglielmo VII Lungaspada (1278-1290), marchese del Monferrato, la città passò a Marco Visconti nel 1314, ma nel 1322 fu occupata in nome del papa da Roberto il Saggio, re di Napoli. Dopo la morte del sovrano napoletano (1343), Tortona si diede ai Visconti (1347) e fece parte del ducato di Milano fino al 1735 allorché fu ceduta dall'Austria a Carlo Emanuele III di Savoia.

- Foto:  Panorama  Duomo   Santuario di N.S. della Guardia      Torre del castello    Sepolcri romani    Abazia di Rivalta   Ponte romano     Palazzetto medioevale sec. XIV     Palazzo Guidobono    Teatro

Comune Tortona
Indirizzo: Via Mirabello, 13
Città: 15057 Tortona
Telefono/i: +3901318641
Fax: +390131811411
Email: urp@comune.tortona.al.it 
Sito web: http://www.comune.tortona.al.it 













































Trisobbio                      

Trisòbbio [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 329 m d'alt. nel Monferrato; 9,4 km²; 697 ab (Trisobbiesi). Trisobbio appare arroccato su una collina culminante con un tipico castello dalla torre merlata. E’ nella regione compresa tra il fiume Bormida ed il torrente Orba. Diffusa viticoltura e produzione di vino. Turismo estivo. Parrocchiale barocca.

- Storia -
Il paese potrebbe avere origini antichissime, addirittura etrusche, come dimostrerebbe il suffisso "TAR" di evidente derivazione etrusca.
I rapporti di Trisobbio con Genova attraverso Ovada e la Valle Stura sono ben documentati nei primissimi anni del duecento. Il passaggio di Ovada sotto un governo genovese poi, intensificò i rapporti di Trisobbio con la "superba".
Nel 1300 Trisobbio si trova insieme con Morsasco, Rocca Val d'Orba (Rocca Grimaldi), Cremolino e Ovada nel complesso dei beni che Antonio e Isnardo Malaspina ereditarono dal padre Tommaso. Trisobbio costituisce una sorta di cerniera nei rapporti tra la Valle d'Orba (dove si addensano le proprietà dei Malaspina) da un lato, e la Valle Bormida (dove si trovano i beni dei Boccaccio) dall'altro.
Dopo il passaggio del Monferrato ai Gonzaga di Mantova nel 1536, il territorio, devastato dalla guerra franco-spagnola, subì il taglio di nuovi e vecchi feudi che i Gonzaga misero in vendita tra il 1500 e il 1600, concedendo titoli nobiliari a ricchi signori, mantovani o genovesi. Durante la guerra di Successione Austriaca (1740-1748) Trisobbio fu occupata dalle truppe francesi del maresciallo Mailebois, come erano state occupate Acqui, Visone, Morsasco e Cremolino, mentre le truppe austro-sarde si erano stabilite ad Ovada, san Cristoforo, Parodi, Montaldeo, Castelletto e Silvano. Successivamente i Francesi si erano spinti su Rivalta, Orsara, Montaldo, Carpeneto e Rocca Grimalda, mentre gli austro-sardi sulla sinistra dell'ultimo tratto del Tanaro.
Le vittorie napoleoniche, proprio in Alto Monferrato, del 1796, a Cairo Montenotte, a Millesimo e a Dego, concludono un periodo di storia anche in Trisobbio, che segue la sorte del Regno Sardo nel trionfo napoleonico, nella Restaurazione, nella formazione dell' unità italiana del 1861.

- Foto:  Panorama  Chiesa parrocchiale     Il castello

Comune Trisobbio
Indirizzo: Palazzo del Municipio
Città: 15070 Trisobbio
Telefono/i: +390143871104
Email: info@comune.trisobbio.al.it













































Valenza

Valènza, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 125 m d'alt., al margine nordorientale del Monferrato, sulla destra del Po, presso la confluenza del torrente Grana; 50,05 km²; 20.948 ab. (Valenzanesi o Valenzani).L’ abitato si estende su di una pianura dominata da colture cerealicole ed è posizionato alla destra del fiume Po alla confluenza con il torrente Grana. Rappresenta il territorio di transizione tra il Monferrato e la Lomellina. Importante centro di fabbricazione, lavorazione e commercio di oreficerie e gioiellerie, Valenza vanta l'Istituto orafo B. Cellini; il laboratorio gemmologico di Stato; la Mostra permanente di oreficeria, gioielleria e argenteria. Attive sono pure le industrie calzaturiere, conciaria e del cuoio, chimiche. Nodo stradale. Notevoli l'oratorio di San Bartolomeo (portali quattrocenteschi) e la parrocchiale dell'Assunta (1619). — Nel territorio, sorgenti idrominerali a Monte (Valenza) e Valmadonna.

- Storia -
I primi abitanti furono tribù liguri, stabilitisi attorno al X secolo A.C..
Sottomessa da romani fin dal II secolo A.C., la città, grazie alla sua felice ubicazione lungo la via Fulvis, divenne in breve fiorente.
Fu dominata da Odoacre e da Teodorico e fu messa a ferro e fuoco dal generale bizantino Belisario. Subì le incursioni del burgundo Gundebaldo e una lunga dominazione dei Longobardi.
Passò sotto il dominio di Carlo Magno e rimase sotto i carolingi fino alla creazione della Marca del Monferrato, da parte dell’Imperatore Ottone I, in cui fu inclusa.
Nello scontro fra Papato e Impero si ispirò sempre ad una politica di parte guelfa e conservò la propria indipendenza fino alla seconda metà del XIV secolo, quando dovette assoggettarsi ai Visconti (1370).
Durante la ripresa delle guerre tra francesi e spagnoli fu assediata dai Francesi, nel 1635, e nel 1641.
Subì un nuovo assedio nel 1696, durante la guerra della Lega di Austria contro Luigi XIV re di Francia.
Nel 1707 fu conquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia, durante la guerra di successione spagnola.
Con il trattato di Utrecht del 1713, la città fu assegnata ai Savoia.

- Foto:   
Chiesa SS. Annunziata (1699)    Palazzo Pelizzari sede del Municipio   Chiesa di S. Caterina (1584)     Palazzo Valentino     Santa Maria Maggiore

Comune Valenza
Indirizzo: Via Pellizzari, 2
Città: 15048 Valenza
Telefono/i: +390131949111
Fax: +390131955587
Email: comune.valenza@comune.valenza.al.it 
Sito web: http://www.comune.valenza.al.it 













































Visone

Visóne [ò], comune del Piemonte (prov. Alessandria), situato a 161 m d'alt. alla destra della Bormida e alla confluenza del Visone, nel Monferrato; 12,56 km²; 1.189 ab. (Visonesi). L’ abitato si estende tutto sulla riva destra del Bormida ed è attraversato dal torrente Visone. Nel castello di Visone venne redatto e siglato, nell'anno 991, l'atto di fondazione dell'abbazia di San Quintino di Spigno. Vigneti e frutteti. L'antico abitato conserva numerosi resti medievali, tra cui quelli del castello. Oratorio di San Pietro, con parti romaniche.

- Storia -
Nel 1039 un decreto imperiale confermava la terra e il castello di Visone alla Chiesa di Acqui, diritto ulteriormente sancito dall'imperatore Carlo IV.
Il feudo tuttavia faceva gola a molti potenti sia per le sue famose cave di calce , sia perché si trova sulla strada strategica di collegamento con il mare.
Prima Alessandria, poi i Marchesi di Monferrato e quindi Asti, non mancarono di far sentire la propria ingerenza sul territorio.
La potente famiglia dei Marchesi Malaspina governò il paese per un certo perodo poi lo passò ai Corba.
Nel 1703 Visone passò ai Savoia e da allora le sue vicende sono legate in modo stretto a quelle della vicina Acqui.

- Foto:  Parrocchia di S. Maria delle Grazie    La torre sul Bormida    Ruderi del castello   Palazzo Madama

Comune Visone
Indirizzo: Piazza Pittavino, 9
Città: 15010 Visone
Telefono/i: +390144395800
Fax: +390144395800
Email: comunevisone@mclink.it 













































Voltaggio                      

Voltaggio, comune del Piemonte (prov. Alessandria), a 342 m d'alt. sulle pendici dell'Appennino Ligure settentrionale, alla sinistra del torrente Lemme; 51,49 km²; 817 ab. (Voltaggini). Produzione di cereali, foraggi (bestiame), funghi. Industria della carta e cartotecnica, cementerie, lavorazione del cuoio. Cave di marmo verde. Stazione di villeggiatura. Dominato dai ruderi del castello medievale, conserva alcuni palazzi barocchi e, nel convento dei cappuccini, un'interessante pinacoteca. — Nel territorio, i piccoli laghi-serbatoi del Gorzente e il passo della Bocchetta.

- Storia -
Fondato dai liguri si chiamò "Vultagium";nel Medio Evo appartenne al Comitato di Tortona, poi ai Marchesi di Gavi (che nel 1127 lo cedettero a Genova, della quale seguì le vicende)Lo occuparono gli Spinola nel 1310, i Visconti nel 1348. Pervenne poi (1355)ai Marchesi del Monferrato; nel 1426 passo a Isnardo Guasco. Nel 1468 pervenne ai Guasco, e nel 1625 fu conquistato da Carlo EmanueleI di Savoia. Poco dopo tornò alla Repubblica di Genova.

- Foto:  Panorama  La Chiesa parrocchiale    Il vecchio borgo    Casa Grimaldi XV sec.    Vicolo nel vecchio borgo    Via centrale    Ponte sospeso sul torrente Lemme

Comune Voltaggio
Indirizzo: Piazza Garibaldi, 2
Città: 15060 Voltaggio
Telefono/i: +390109601148
Fax: +390109601214
Email: comunevoltaggio@libero.it


























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