L'alto corso dell'Orba interessa due regioni: Liguria e
Piemonte. In questo sito ci occuperemo particolarmente di quest'ultima, per
l'appunto il Piemonte, ma non trascureremo comunque del tutto la parte Ligure
e
visiteremo Tiglieto che ne è uno dei comuni più rappresentativi .
Nel nostro viaggio proseguiremo giù per la valle, seguendo il corso del
torrente a incontrare Ovada, Tagliolo Monferrato, e poi Rocca Grimalda,
Silvano d'Orba, Castelletto d'Orba, Capriata d'Orba e Predosa dove
infine termineremo il nostro percorso lasciando l'Orba scorrere verso Casalcermelli-Castellazzo Bormida; qui
per l'appunto l'Orba termina affluendo nel Bormida.
Come avremo modestamente modo di vedere in questo sito, visitando le città e i paesi
che la compongono, questa bellissima valle è una vera risorsa di
meraviglie naturali, architettoniche e culturali.
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La valle dell'Olba o Orba (in dialetto Urba) nasce con
il fiume dal Massiccio del Beigua (che fa parte geologicamente della
formazione ofiolitica del "Gruppo di Voltri") in prossimità del passo del
Faiallo, la sorgente principale é situata sulla displuviale padana del
monte Reixa (m 1183 s.l.m.).
L'Orba nel suo alto corso (alta valle dell'Orba) é compreso nel territorio
provinciale di Savona, nel Comune di Urbe del quale lambisce, più o meno
prossimamente, i centri di Vara, Superiore e Inferiore, di San Pietro e di
Martina; l'Orba passa poi in provincia di Genova, nel Comune di Tiglieto
toccando alcune frazioni; in prossimità di Badia di Tiglieto passa dalla
Regione Liguria alla Regione Piemonte lambendo i territori di Olbicella e
Molare, entrambi in provincia di Alessandria.
Il corso montano dell'Orba generalmente si considera qui terminato, e
conseguentemente l'Alta Valle; come limite possiamo fissare il lago di
Ortiglieto presso Olbicella o il punto d'affluenza del Rio Granozza presso
Molare; da qui in poi l'Orba nel suo basso corso incontra importanti
affluenti, come lo Stura, bagna la città di Ovada, ed infine dopo 72
chilometri di corso (con un bacino idrografico di 792 chilometri quadrati)
sbocca, presso Casalcermelli, nel Bormida.
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Queste zone
di collina, per le loro caratteristiche ambientali coperte in gran parte
da boschi e con i caratteristici “calanchi di tufo”, offrono prodotti
prestigiosi e unici per i loro profumi e sapori: le erbe ricche di
principi attivi, il latte, i formaggi tipici, le nocciole, i funghi, i
tartufi, la carne e la frutta, i piatti tipici che esaltano i sapori
di una volta.
E' un territorio ricco di richiami turistici, storici e
paesaggistici: le torri, i castelli medioevali dominanti molti centri
abitati, le abbazie, le chiese, le colline, i monti e le vallate dai
caratteristici e incantevoli panorami.
La farinata (farinò-fainò), è una vera specialità locale
esportata in tutta Italia e nel mondo con i nomi più disparati. Un impasto
piuttosto liquido di farina di ceci, acqua, sale e olio di oliva; cotta al
forno a legna in apposite grandi teglie di rame e zinco.
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.....e ora stuzzichiamoci l'appetito! Pur non tradendo le ricette tipiche piemontesi, la cucina tradizionale
della valle è stata fortemente influenzata dalla vicina Liguria. Come
conseguenza dall'unione di tradizioni piemontesi o per meglio dire
monferrine, influenze liguri e prodotti del nostro territorio, ne è
scaturita una cucina unica che consente ai diversi palati di svariare da
piatti delicati e originali a vere e proprie esaltazioni della cucina oggi
definita povera dove l'utilizzo di materie prime locali conferisce al
piatto caratteristiche uniche. _____Tra gli antipasti ci limitiamo a citare le tradizionali verdure in bagna cauda, carne cruda, acciughe in salsa verde, vitello tonnato, insalate di
funghi freschi e salumi locali. A seguire sono gli agnolotti a farla da
padroni, di sfoglia sottile con il ripieno a base di carne e, ovviamente,
la borragine, da consumarsi con il sugo o “bianchi” in una tazza fumante
di vino Dolcetto d'Ovada. Ravioli alle verdure, tajarin ai funghi o al
sugo di lepre, polenta condita in vari modi, una volta piatto unico ed
oggi nuovamente ricercata. Nel periodo pasquale gli andarini, (gnucheti) piccolissimi
gnocchi di farina da consumarsi in brodo. _____In stagione i funghi preparati e cucinati in vari modi dominano i secondi
piatti. Ad essi si aggiungono bollito misto, selvaggina (lepre, fagiano,
cinghiale),
arrosti, torte verdi con erbe selvatiche, cime ripiene, cappone bollito
con salsa verde, fritto misto alla piemontese. _____Non dimentichiamo il tartufo !, la Val d'Orba è zona di raccolta di ottimi
tartufi bianchi. _____Tra i dolci torte di nocciole e di castagne, bugie, bunet, biscotti della
salute, canestrelli e, tradizione antichissima mai dimenticata, le
castagne, una volta alimento, oggi golosità ed occasione di festa, da
prepararsi bollite od arrostite possibilmente con fuoco a legna. _____Si tratta di piatti che fanno parte delle tradizioni delle famiglie
e che possono essere ritrovati nei menù di ristoranti e trattorie
della zona. _____Un discorso a parte merita la farinata. Piatto tradizionale Ovadese denso
di storia e significati anche sociali, la farinata continua ad essere un
piatto unico nel suo genere. Ad Ovada esistono tuttora alcuni locali
monoprodotto, dove la farinata è l'unico piatto ad essere servito. |
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Grazie al clima, alla terra e al laborioso impegno dei
produttori, da non dimenticare sono i suoi molteplici ottimi vini D.O.C.,
tra i rossi: Barbera, Nebbiolo e sopratutto il Dolcetto; sempre di queste
zone il bianco Cortese. |